Secondo quanto riporta ieri Rino Giacalone su La Sicilia, la parte più importante dell'indagine è quella relativa alla costruzione degli approdi di Ronciglio i cui lavori sarebbero stati condotti - secondo la Procura - senza alcuna autorizzazione correttamente rilasciata. In un primo momento c'era la deroga stabilita dal Governo, considerato che la costruzione di quelle banchine erano ritenute indispensabili allo svolgimento «grande evento», le regate della «Louis Vuitton Cup» del 2005. Ma le gare si svolsero ugualmente anche senza che le banchine di Ronciglio fossero pronte. Poi, finito «il grande evento» il cantiere riprese ad operare, ma intervenne il sequestro della magistratura proprio per l'assenza delle autorizzazioni.
L'ex presidente dell'Autorità Portuale, Baroncini, e Carlo Alberto Marconi, procuratore speciale della Società Italiana Dragaggi, società assegnataria dell'appalto di Ronciglio (lavori per oltre 45 milioni di euro) sono indagati per frode nelle pubbliche forniture a proposito dello smaltimento dei rifiuti prodotti dal cantiere di Ronciglio; Baroncini e Marconi assieme a Rocco Ricevuto, funzionario dell'Autorità e all'imprenditore Amedeo Peyron della impresa Sid, sono indagati per la costruzione degli approdi di Ronciglio, delle dighe foranee, senza concessione e «Via» (valutazione di impatto ambientale).
Altri indagati sono: i dipendenti della Provincia regionale Carlo Bertolino, Giuseppe Angileri, Leonardo Tallo e Salvatore Verde, ingegnere e geometra del Genio Civile opere marittime, gli imprenditori Davide e Nino Durante, il primo presidente di Confindustria, Vito Lombardo, direttore tecnico della ditta Frison, Marco Romano, titolare di un laboratorio di analisi. La contestazione è relativa alla realizzazione della banchina di Isolella, i cui residui, provenienti da dragaggi, secondo la magistratura in modo illecito sono stati riutilizzati o trasferiti nella colmata di Marsala.
Rino Giacalone