E’ divisa in due parti: la prima, diffusa sul territorio, con immagini di grande formato collocate in esterno (sui muri di vari palazzi cittadini) e che ha il suo cardine in Piazza della Repubblica. La seconda parte della mostra, invece, si sviluppa all'interno del Complesso San Pietro, nelle cui sale si possono ammirare anche immagini dell'ultimo ventennio dello Stato Pontificio. “Cittadini e visitatori hanno l’opportunità di visitare una interessante mostra, sotto diversi punti di vista – sottolinea il vice sindaco Michele Milazzo; l'accurata ricerca iconografica del professor Mormorio, inoltre, sarà acquisita dal Comune per diventare patrimonio cittadino e costituire un percorso di alto valore didattico”.
Già da qualche giorno, alcune gigantografie si possono ammirare sulla facciata di Palazzo VII Aprile: il piccolo Manlio Garibaldi, Jessie White Mario (prima biografa di Garibaldi), il garibaldino marsalese Abele Damiani, Istvan Tur. Nel Complesso San Pietro, inoltre, gli scatti dell'Italia intorno al 1860: vedute di Genova, Marsala, Palermo, Roma e Firenze; le famiglie reali borboniche ed asburgiche. Interessanti, infine, i ritratti dei “Mille” contenuti nell'Album realizzato dal fotografo garibaldino Alessandro Pavia.
In occasione della Mostra di Diego Mormorio sarà esposto al pubblico - per la prima volta in assoluto - il preziosissimo Labaro
che Garibaldi portò da Caprera a Marsala, quando qui giunse nel 1862. Il Generale lo consegnò ad Abele Damiani e, finora, è stato custodito da privati.