Angelo Lombardo dice di non avere mai ricevuto alcuna comunicazione giudiziaria; di non conoscere Vincenzo Aiello, presunto boss mafioso catanese, né di aver avuto rapporti con suoi accoliti; di non aver mai avuto un autista personale; di non essere mai stato vittima di pestaggi o di aggressioni fisiche, così com' è trapelato da indiscrezioni sull'inchiesta catanese. "I magistrati potranno verificare - scrive - ascoltando i medici e gli infermieri dell'ospedale Cannizzaro - dove sono stato ricoverato nel febbraio 2007 e nel maggio 2008 - che la ragione della degenza è stata, in entrambi i casi, soltanto una preoccupante crisi ipertensiva. Un fatto curioso in occasione del secondo ricovero è in effetti, però, avvenuto. Il direttore sanitario, venutomi a trovare in visita di cortesia, mi ha riferito di aver ricevuto una telefonata dal senatore Giuseppe Firrarello, che si interessava alla mia salute e gli chiedeva se io presentassi tumefazioni o abrasioni". "E' vero - conclude - che uno dei computer della mia segreteria è stato oggetto nel 2008 di un'incursione informatica. Il fatto è già stato oggetto di indagini da parte dell'autorità giudiziaria. Chiedo di essere messo in condizione al più presto di poter chiarire, in maniera puntuale e definitiva, l'assoluta correttezza del mio operato".