Come un'onda divoratrice dell'asfalto e delle zone di libero parcheggio si sono progressivamente estese dapprima dal centro storico e poi sino alla Via Fardella e nei luoghi di maggiore affluenza e sosta delle autovetture, probabilmente perché viste, non a caso, come strumento di approvvigionamento di un balzello utile a rimpinguare le esigue casse dell'ente locale che dovrebbe essere più vicino ai suoi cittadini: il Comune!
I responsabili del Movimento Giovanile Provinciale UDC di Trapani, visto il malcontento che interessa larga parte della cittadinanza e la presa di posizione di numerose associazioni di consumatori, ne hanno parlato in un recente incontro alla presenza del presidente dell'Associazione Difesa Consumatori “Adiconsum” di Trapani Giovanni Robino, con il presidente dell’Associazione “Noi Consumatori” Marcello Signorello, con il presidente dell’Associazione Sviluppo Commercio e Impresa “As.Svi.Com” Massimo Toscano e con il presidente dell’Associazione per lo sviluppo turistico “A.Svi.Tur” Giacomo Li Causi.
L’invito fatto all'Amministrazione comunale è quello di revocare il provvedimento in autotutela in quanto da una lettura attenta del Codice della Strada, l'istituzione di questi nuovi “dazi feudali” appare illegittima.
Secondo il Dott. Giancarlo Calò, Responsabile Comunicazione del Movimento Giovanile Provinciale UDC di Trapani infatti:
«Relativamente alla regolamentazione delle soste ordinarie, si deve far riferimento all'art. 157 del Codice della Strada, in cui si dice che è sempre possibile parcheggiare l'automobile lungo il margine destro della carreggiata (cioè quella parte della sede stradale deputata non solo al transito, ma anche alla fermata ed alla sosta dei veicoli) e il più vicino possibile al marciapiedi purché non si dia intralcio al flusso veicolare e purché non vi siano specifici divieti espressamente indicati nell'art. 158.
La istituzione invece di "aree" destinate a parcheggio a pagamento, è invece disciplinata dall'art. 7 del Codice della Strada che, al riguardo, non solo dice espressamente che questo tipo di parcheggio PUO' essere istituito SOLO nelle apposite "aree destinate alla sosta", escludendo così implicitamente che si possa far pagare la sosta ai margini della carreggiata, ma addirittura nel comma 6 ribadisce esplicitamente che tali "aree destinate al parcheggio" devono essere ubicate al di fuori della carreggiata.
Tale concetto è ribadito anche dall’Art. 3 comma 34 del Codice della Strada che definisce espressamente il “parcheggio: area o infrastruttura posta fuori della carreggiata”.
Basta guardare com’è stata imbrattata la Via Fardella e le strade ad essa adiacenti in cui sono state dipinte le strisce blu senza alcuna soluzione di continuità con la linea che delimita la carreggiata per comprendere come non sono stati applicati i dettami del Codice della Strada che è – lo ricordiamo – una legge dello Stato!
In definitiva, l'art. 7 comma 6 del Codice della Strada, stabilisce chiaramente che il parcheggio a pagamento può sussistere solamente in aree appositamente attrezzate, ben diverse dagli spazi interni alle carreggiate, adiacenti ad esse, in cui rimane normalmente consentita la sosta libera. Tali aree devono avere le caratteristiche di cui agli artt. 2 e 3 del Codice stesso (corsie di manovra, segnaletica indicante ingressi ed uscite dai parcheggi, etc.)
Che gli stalli a pagamento dipinti sulla carreggiata vìolino il Codice della Strada, viene confermato anche dalla Circolare Ministeriale prot. n. 65235 del 25/06/2009, che chiarisce ai Comuni le norme da adottare per il parcheggio a pagamento, sottolineando - qualora ce ne fosse bisogno - che le aree a pagamento vanno ubicate FUORI dalla carreggiata (dunque: in apposite aree).
A nostro modo di vedere - conclude Calò - andrebbe individuata un’area dove creare nuovi parcheggi e potenziare il servizio di trasporto pubblico urbano. La cosa che troviamo più sconcertante è, infine, che queste decisioni vengono prese senza interpellare i diretti interessati che dovranno poi subirle: i cittadini».
Sull'argomento interviene anche Vito Campo, Coordinatore Provinciale del Movimento UDC Giovanile il quale sostiene che
«Il Codice della Strada è chiarissimo! Le zone destinate al parcheggio a pagamento devono essere obbligatoriamente ubicate al di fuori della carreggiata! Basta leggere l'Art. 7 comma 6 del Codice della Strada. Ciò vuol dire che le strisce blu con cui sono state sporcate le strade del nostro capoluogo sono illegittime.
Non approviamo certamente l'uso massivo delle auto, invece che dei mezzi pubblici, ma al contempo non intendiamo avallare questa illegalità a danno dei cittadini. La reputiamo una trovata geniale per foraggiare le concessionarie della riscossione dei proventi che denota come il Comune abbia più interesse ad incentivare l'uso privato dei veicoli, traendone dunque i maggiori proventi, piuttosto che implementare il servizio di trasporto pubblico. Insomma, siamo di fronte ad un conflitto di interessi di proporzioni colossali ai danni di tutti i cittadini stessi!
Chiediamo - conclude Campo - la rimozione delle strisce blu dalle carreggiate in rispetto delle norme vigenti, sempre che il Comune non dimostri di avere il potere di variare una legge dello Stato (cioè il Codice della Strada) a suo piacimento. Si possono trovare sicuramente altri sistemi per far quadrare il bilancio comunale...»
Secondo il presidente dell’Associazione per lo sviluppo turistico “A.Svi.Tur” Giacomo Li Causi:
«Il piano dei parcheggi a pagamento è nato zoppo e sta continuando a crescere zoppo. Gli iscritti alla nostra Associazione, da cui riceviamo giornaliere lamentale relativamente ai parcheggi a pagamento, svolgono attività legate al turismo principalmente nella zona del Centro storico. Tali lamentele riguardano la scarsa attenzione che l’Amministrazione comunale ha dimostrato nei confronti di tanti operatori che saranno costretti a lasciare centinaia di euro nelle casse dell’A.P.C.O.A. società privata che si occupa della riscossione di questi onerosi balzelli. Non avremmo, insomma, nemmeno la magra consolazione di veder crescere l’offerta di servizi alla cittadinanza, ma anche ai turisti con cui lavoriamo tutti i giorni, poiché i proventi di queste nuove tasse non vanno certo a beneficio della collettività tutta!»
Il presidente dell’Associazione Sviluppo Commercio e Impresa “As.Svi.Com” Avv. Massimo Toscano, ha parlato di:
«… una scelta inopportuna in tempi di forte crisi che rischia di mettere in ginocchio il già provato settore delle piccole e piccolissime imprese a carattere familiare che formano il nucleo del nostro sistema produttivo. Queste imprese rappresentano certamente una ricchezza senza pari per la nostra economia, poiché in esse si concretizzano i pilastri del modello di una società creatrice di opportunità e lavoro per tutti. Provvedimenti sbagliati come quelli della massificazione degli stalli a pagamento nei gangli economici e dunque vitali della città , avranno l’effetto di spostare le abitudini dei consumatori a discapito dei commercianti che investono da anni in forza lavoro e sviluppo del modello economico cittadino».
Ha fatto sentire la propria voce anche il Presidente dell’Associazione “Noi Consumatori” Marcello Signorello, il quale ha parlato di
«ingiusta distribuzione degli stalli a pagamento ed inopportuna concentrazione degli stessi su vie ed arterie principali della città ».
Secondo Signorello, infatti, «la legge impone una proporzione tra strisce blu e bianche. Questa proporzione appare inesistente nell’odierno piano dei parcheggi: non si può chiedere infatti ai propri cittadini (che già pagano numerose tasse alle casse dell’Ente municipale) di posteggiare la propria vettura nel Piazzale Ilio per raggiungere le attività che insistono nel Centro storico o gli imbarcaderi per le Isole Egadi».
Una dichiarazione è arrivata, infine, anche dal Dott. Giovanni Robino, presidente dell’Associazione “Adiconsum” di Trapani, secondo cui:
"Emergono dei profili di illegittimità su tale provvedimento, per la violazione dell’art. 3 comma 34 del Codice della Strada confermato anche dal D.lgs. n. 360 del 10.09.1993 che indica la individuazione dei parcheggi al di fuori della carreggiata, e per la violazione della legge n.244 del 24/12/2007 in cui si cita che per tutti i provvedimenti di interesse pubblico adottati dall'ente locale, devono essere obbligatoriamente consultate le associazioni dei cittadini e dei consumatori.
L’Associazione che rappresento – ha concluso Robino – ha presentato attraverso i propri legali ricorso straordinario al Presidente della Regione siciliana, ai fini dell’abrogazione della norma. Pertanto, si richiede l’immediata revoca dell’atto deliberativo».
L’auspicio è che queste ore vengano usate per riflettere a Palazzo di Città . La crisi sta investendo le famiglie trapanesi e di nuove tasse, tra l’altro illegali, non se ne sente proprio il bisogno".