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27/06/2010 14:51:43

Il Fatto Quotidiano: Palazzo Chigi sfora il budget di 1,5 miliardi

E non per pochi spiccioli. "Spreconi a Palazzo Chigi", titolava ieri Il Fatto quotidiano che, da alcuni giorni, ha iniziato una vera e propria campagna sulla lievitazione delle spese del governo: 1 miliardo e mezzo è già "volato via". E pare che non si tratti dell'unico "sforamento" dei ministri di Berlusconi.   Anche Carfagna e Brunetta tra gli spreconi Non c'è solo Maria Vittoria Brambilla. A sfondare il budget delle spese previste in bilancio - dopo tanto can can sui tagli e i sacrifici imposti da Tremonti a Comuni e Regioni - ci sono ministeri importanti, a partire da quello dell'Innovazione, Renato Brunetta. Il Fatto quotidiano ieri in edicola - con la firma di Eduardo Di Blasi, che già venerdì aveva acceso i riflettori sulle "spese allegre" della Brambilla - torna sugli sprechi di governo, con una serie di cifre che fanno impressione.   Brunetta: + 690%, Carfagna: + 392%   In particolare fa sensazione sapere che il sempre "rigoroso" Brunetta, aveva a disposizione 737.352 euro per "innovazioni e tecnologie" e ne ha spesi, invece, la bellezza di 5 milioni e quasi 900.000 con uno sforamento del 690,6%. La ministra senza portafoglio (ma non pare) alle Pari opportunità, Mara Carfagna (nella foto),  aveva, invece, a disposizione 1.475.145 euro, ma ne ha spesi cinque volte tanto: 7.257.106, anche se una parte della cifra è andata a coprire l'Osservatorio sulla pedofilia. Insomma l'austerità viene invocata per gli altri, ma mai per se stessi. Ben oltre il "tetto" anche le spese di Bertolaso e della Protezione civile (+125%), di Letta (+54%) e di Giovanardi (anche lui senza portafolgio, ma capace di una performance che lo porta a +43%). L'unico che risparmia - secondo il Fatto quotidiano - è Calderoli, che riesce a tagliare il 29% delle sue spese. Hanno ragioni da vendere, quindi, le Regioni, quando sostengono che i tagli vanno fatti prima di tutto nei ministeri di Berlusconi.   I 15 milioni di euro della Brambilla Da 642.960 euro, a 15 milioni e mezzo di euro. Per un aumento di 14 milioni 892 mila euro. In un momento strorico in cui non si parla d’altro che di tagliare la spesa pubblica, il ministero del Turismo guidato da Michela Brambilla è il tipico esempio di sprechi da evitare. Almeno per Il Fatto Quotidiano di ieri, che a pagina 8 titola “Turismo, Brambilla in rosso (di 15 milioni)”. “E’ un vero e proprio sucesso per un ministro senza portafoglio”, scrive infatti Eduardo Di Blasi sul quotidiano di Antonio Padellaro e Marco Travaglio. Un budget moltiplicato per 24 volte Ma d’altra parte per il governo questo è l’anno del turismo. Per questo l’8 maggio del 2009 la presidenza del Consiglio ha creato un ministero ad hoc, ha deciso di farlo gestire a Michela Vittoria Brambilla, e di moltiplicare di 24 volte il budget stanziato per questo capitolo di spesa dello Stato.
Altrimenti il ministro Brambilla come avrebbe potuto spendere 3 milioni di euro per iniziative di rilancio dell’immagine dell’Italia, e altri 2 milioni e 900 mila euro per la struttura di missione per il rilancio dell’immagine dell’Italia.


8 milioni e 600 mila euro per italia.it Ma quello che fa più discutere, per non dire scalpore, sono gli 8 milioni e 600 mila euro spesi per il sito www.italia.it. Quel portale inaugurato in passato da Lucio Stanca con un investimento di 45 milioni di euro, e poi chiuso l’anno seguente dal ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli per lo scarso rapporto tra costi e benefici.


I contatti latitano I numeri parlano chiaro: italia.it è al 4.562° posto nel ranking italiano, e al 184.594° posto di quello internazionale. Ben al di sotto dei portali turistici degli altri paesi che a livello di offerta turistica hanno sicuramente meno da offrire del Bel Paese.
Ma sorattutto italia.it fa meno contatti del sito www.enit.it , il portale dell’Ente italiano turismo.


Meglio il portale dell’Enit Se si fa una visita su italia.it appaiono però evidenti i perché di tale penuria di contatti. Offre solo quattro informazioni turistiche: cosa vedere, cosa fare, cosa assagiare. Su dove dormire, invece, non c’è nulla. E alla voce shopping segnala solo via Condotti a Roma e via Montenapoleone a Milano. Le informazioni mancanti, però, possono essere recuperate sul portale enit.it.