Il ministero dell'Ambiente non potrà più rilasciare nulla osta alle procedure VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) per attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare nelle zone ricomprese entro dodici miglia marine dal perimetro esterno delle aree marine e costiere protette.
Divieto valido anche quando aree protette e parchi siano di istituzione regionale. Il parere inoltre estende il divieto per gli idrocarburi liquidi nella fascia marina compresa entro tre miglia dalle linee di base delle acque territoriali lungo l'intero perimetro costiero nazionale. Di fatto una protezione quasi assoluta lungo tutti gli oltre 8mila chilometri di coste italiane.
Dal punto di vista amministrativo e “politico” viene disposto, per la prima volta in assoluto, che le procedure autorizzative, anche per aree al di fuori dei limiti già definiti, vedano comunque il coinvolgimento degli enti locali che non possono essere esclusi da decisioni così incisive per i territori e le popolazioni.
Il presidente della Commissione, d’Alì, ha commentato: «Ãˆ un importante primo passo avanti per il rispetto delle zone protette e anche per la fascia costiera nazionale. Altrettanto importante, ritengo, la previsione del parere degli enti locali interessati nelle procedure, al di fuori delle aree già di per sé vietate. Comunque continuerà con una mozione in Senato l’impegno della Commissione e mio personale perchè anche le attività di sola esplorazione, già autorizzate, vengano bloccate nel rispetto dell’equilibrio ambientale e delle zone protette».