Un grido di dolore, non privo di frecciate al Csm, richiamato di fatto ad anteporre i fatti alle parole, affidato a una nota che stasera stessa il procuratore Francesco Messineo invierà alla commissione di palazzo dei Marescialli. Insomma il Csm, secondo i pm, avrebbe sprecato un’occasione vanificando la possibilità , garantita dalla recente norma che deroga al divieto di destinare alle funzioni monocratiche, e quindi in Procura, giudici di prima nomina, di rimpinguare gli esigui organici di uno degli uffici requirenti più esposti di Italia.
Francesco Messineo, procuratore capo di Palermo
“Cinque pm in più- commenta Messineo – non cambiano la sostanza del nostro disagio. Poi, visto che arriveranno a fine anno e per allora cinque sostituti se ne saranno andati, la situazione resta tale e quale”. La conseguenza? Il procuratore è netto e lo dice a chiare lettere anche al Csm: “saremo costretti a chiedere al tribunale di ridurre il numero delle udienze per la oggettiva mancanza di magistrati necessari ad assicurare la rappresentanza dell’ufficio e saremo nell’impossibilità di svolgere numerose difficili indagini”.
Un rallentamento delle indagini in corso, inevitabile vista la carenza di organico, e uno stop alle udienze, aumentano poi il rischio prescrizione dei reati. “Specie quelli contravvenzionali – spiega Messineo – come quelli ambientali”. “Al di là delle proclamazioni ufficiali – scrivono i magistrati nel documento – e delle pubbliche attestazioni di apprezzamento per i risultati ottenuti nella lotta alla mafia vi é la certezza che nel breve termine alla Procura di Palermo sarà impedita la regolare funzionalità e resa impossibile la normale efficienza con tutti gli intuibili effetti sulla situazione della criminalità nel territorio”.
E la situazione non è certo destinata a migliorare in futuro perché la deroga all’invio di magistrati di prima nomina in Procura è temporanea e perché per i prossimi quattro anni difficilmente ci saranno domande di trasferimento all’ufficio requirente di Palermo. “Gli ultimi due concorsi – spiega il Procuratore – sono andati deserti e questo anche perché la paventata separazione delle carriere non induce certo a scegliere la Procura”. Insomma, un pasticcio che poteva essere evitato e che vede Palermo in cima alla lista degli scontenti.
Diverso trattamento, secondo la magistratura palermitana, sarebbe stato riservato ad altri uffici siciliani come Agrigento che avrebbe 3 nuovi pm, Caltanissetta (2), Gela (3), Marsala (3), Termini Imerese (3) e Trapani (2). “Decisioni – commenta il Procuratore – che di fatto azzerano le vacanze in molte Procure”.