“In questo modo – aggiunge - la grande maggioranza dei comuni sarebbe esclusa. Deve essere chiaro che la Sicilia non chiede soldi allo Stato, ma solo la possibilità continuare ad utilizzare personale che ormai è essenziale per gli enti locali, alzando la soglia del 40 percento o scomputando le somme destinate al pagamento dei precari. Il testo va modificato – conclude Oddo – e mi auguro che tutti i parlamentari siciliani lavorino realmente nella stessa direzione, perché è inaccettabile leggere dichiarazioni a favore dei precari e poi vedere le stesse persone che, in parlamento, fanno approvare emendamenti come quello in questione”.