Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
15/07/2010 09:30:48

Folle gara di velocità ad Alcamo. Una ragazza investe e uccide un uomo e fugge

 Altri giovani sarebbero coinvolti in corse di macchine e abuso di alcolici, oltre alla doncarabinieriarresto.jpgna arrestata.

Si è rivelato inutile il tentativo di nascondere le prove e ostacolare le indagini. I carabinieri hanno recuperato anche un video della gara girato dai partecipanti.

L'ordinanza di custodia cautelare a carico della donna è stata emessa dal gip di Trapani e le accuse contro di lei sono quelle di per omicidio colposo, omissione di soccorso e favoreggiamento. L'episodio risale all'11 giugno quando la vittima, Vito D'Alcamo, 45 anni, venne investito mentre attraversava la strada dall'auto guidata dalla ragazza, che fuggi' senza prestare soccorso.

Ecco il resoconto dei carabinieri.


L’11 giugno 2010 intorno all’una di notte D’Alcamo Vito 45enne alcamese al termine di una serata trascorsa con amici mentre raggiungeva la sua vettura, sulla sp 55 altezza bar Enny veniva investito da un veicolo che si dava alla fuga.
Il tempestivo intervento di un ambulanza del 118 non riusciva a salvare la vita del malcapitato che giungeva in ospedale già cadavere.
Da questo terribile episodio di cronaca iniziano le indagini dei Carabinieri di Alcamo che nel mese trascorso dall’incidente ad oggi hanno ricostruito l’esatta dinamica dell’omicidio, scoperto l’autrice, l’odierna arrestata, ed i testimoni al fatto.
Le iniziali testimonianze rese dagli amici della vittima presenti ai fatti, si sono rilevate vaghe, evidentemente colti di sorpresa dall’impatto e scioccati dalla vicenda non hanno saputo fornire indicazioni precise per l’individuazione del “pirata della strada”, fatta eccezione per la circostanza che poteva trattarsi di una vettura di dimensioni contenute e di colore scuro che procedeva ad una velocità dagli stessi definita “FOLLE”.
I carabinieri acquisivano i filmati delle telecamere di sorveglianza di edifici privati poste lungo la strada ricostruendo la “pista” seguita dagli investitori.
Da questo punto di partenza le indagini si concentravano, senza mai trascurare altre possibili eventuali ipotesi, sull’odierna arrestata e su di un gruppo di suoi amici con i quali aveva abituale frequentazioni.
Messi alle strette dopo una reticenza iniziale molto forte, uno ad uno i ragazzi che erano a bordo delle autovetture coinvolte ammettevano le loro responsabilità e permettevano di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.
I giovani, nella serata del 10 giugno si sono incontrati per “uscire” a divertirsi, non prima di avere bevuto alcolici in “grande quantità”, per poi mettersi alla guida di due autovetture per dirigersi ad una festa ad Alcamo Marina.
La prima delle due autovetture era guidata dalla RIZZO Antonietta e aveva due passeggeri a bordo, la seconda era composta da altri due amici.
Le due autovetture percorrevano la Sp 55 ad elevata velocità (almeno 120 kmh), la prima guidata appunto dalla Rizzo, in verosimile stato di alterazione psicofisica da abuso di sostanze alcoliche, giunta all’altezza del bar Enny non riusciva ad evitare il D’Alcamo Vito investendolo. Le macchine non accennavano neanche ad arrestare la marcia per poi fermarsi qualche chilometro più sotto a causa del fatto che un passeggero della prima autovettura (Peugeot 106 in uso ed intestata alla Rizzo, attualmente sottoposta a sequestro dai militari dell’Arma) era ferito.
A quel punto i due passeggeri dell’autovettura della Rizzo passavano sulla seconda macchina e si davano appuntamento con la Rizzo (rimasta sola in macchina) per vedersi presso una abitazione ma percorrendo strade diverse.
Riunitisi presso questa abitazione, la Rizzo palesò la piena consapevolezza di avere ucciso il pedone investito e immediatamente propose di bruciare l’autovettura per fare sparire le tracce dell’incidente.
Le sue intenzioni cambiarono quando, convinta anche da alcuni congiunti, decise di rivolgersi a conoscenti compiacenti per fare riparare i danni all’autovettura la stessa notte dell’incidente, nel garage privato della propria abitazione nella periferia di Alcamo. Nel corso delle operazioni di perquisizione nel garage è stata rinvenuta una pistola a spruzzo per vernice con residui tracce dello stesso colore di quello dell’autovettura.
In quella circostanza tutti gli intervenuti concordarono una univoca e falsa versione dei fatti da raccontare eventualmente alle autorità per poi fare ognuno ritorno alle proprie abitazioni.
La Rizzo preoccupata di quanto era accaduto si rifugiò presso l’abitazione di alcuni conoscenti in provincia di Caltanissetta per diversi giorni prima di fare ritorno ad Alcamo.
Nei giorni successivi i giovani hanno partecipato, anche con alcuni parenti della Rizzo, a delle riunioni avvenute in luoghi discreti ed isolati al fine di concordare meglio una comune versione dei fatti che escludesse qualsiasi conoscenza da parte loro delle cause dell’incidente che aveva provocato la morte del d’Alcamo.
L’autovettura utilizzata per l’investimento, una Peugeot 106 è stata sequestrata dai carabinieri e sulla stessa sono in corso accertamenti di natura tecnica che hanno già permesso di appurare l’avvenuta sostituzione del parabrezza e delle fasce laterali e la presenza di frammenti di cristalli sulla tappezzeria. L’autovettura verrà esaminata anche dai tecnici dei R.I.S. (Reparto Investigazioni Scientifiche) dell’Arma per la ricerca di eventuali tracce ematiche.
Contestualmente venivano denunciati a piede libero per i reati di concorso in omissione di soccorso e favoreggiamento personale 5 persone, 4 di questi viaggiavano sulle autovetture coinvolte nel sinistro il quinto autore delle riparazioni sull’autovettura.
Questi più volte interrogati dai Carabinieri fornivano dichiarazioni fortemente reticenti e concordi nell’ostacolare le indagini delle autorità e comportamenti direttamente finalizzati all’inquinamento e soppressione di utili fonti di prova.
Rizzo Antonietta, 24enne alcamese, indagata per i reati di omicidio colposo aggravata ed omissione di soccorso è stata tradotta presso il suo domicilio in regime di arresti domiciliari.