Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
16/07/2010 07:12:29

Omicidio Caprarotta: cinque anni a Palazzolo


La Corte di Assise ha escluso l'aggravante dei futili motivi, la ricostruzione della pubblica accusa invece aveva puntato molto sul fatto che la morte di Craparotta era stata conseguenza di una «cieca» gelosia di Palazzolo. Non voleva che nessun uomo si avvicinasse alla sua compagna, Maria Grazia Drago, molto più giovane di lui, un rapporto scaturito da una relazione extraconiugale, da quella donna aveva avuto anche un figlio.
Tra Palazzolo e Craparotta quel giorno ci fu un litigio, Craparotta venne trovato senza vita proprio dopo quella animata discussione.
Giacomo Palazzolo, sposato e padre di figli, intratteneva da alcuni anni un rapporto con un'altra donna, la stessa che si occupava delle faccende domestiche a casa di Craparotta, che secondo lui profittava per insidiarla. Palazzolo non voleva che la donna andasse a lavorare a casa Craparotta, per la paura di essere tradito.
Secondo quanto hanno ricostruito i carabinieri alla Procura di Marsala, Palazzolo il 13 maggio si presentò a casa di Craparotta, cominciò una discussione animata, Palazzolo avrebbe pesantemnte offeso e minacciato Craparotta, tutto questo alla presenza della donna della quale Palazzolo era invaghito e che cercò di mettere fine a quel litigio. Ma la scena tornò a ripetersi l'indomani, il 14 maggio, Palazzolo non voleva togliersi di mente che Craparotta desiderava la sua compagna, stavolta sarebbe passato alle vie di fatto, colpendo l'avversario alla nuca. Secondo quando emerso dal processo svoltosi dinanzi alla Corte di Assise di Trapani, Craparotta non morì a causa di quel colpo, ma per lo stress che gli scatenò un infarto mortale, si accasciò a terra morendo sul colpo.
Giacomo Palazzolo fu rintracciato poco dopo dai carabinieri ed arrestato. La sua amante, sentita dai giudici nel corso del processo, ha negato di avere intrattenuto una relazione con Antonino Caprarotta, «c'era soltanto un rapporto di lavoro».
La pubblica accusa aveva chiesto una condanna a 10 anni, la parte civile un risarcimento da un milione di euro.