rimanesse un affare di pochi. E invece non solo la Diocesi ha reso pubblica la situazione di grande imbarazzo verso la gestione del “piano di zona” da parte di Asp, Comune di Marsale e Comune di Petrosino, ma di fatto da oggi è sospeso l’unico servizio realmente funzionante contro la dilagante povertà a Marsala: la mensa dei poveri che la Caritas tiene aperta con i suoi volontari nei locali di Via della Gioventù, senza aver mai ottenuto alcun aiuto dall’Amministrazione.
Venerdì pomeriggio Carini ha cercato il Vescovo Mogavero, che era tra l’altro all’estero. Ha parlato di malintesi: “Eccellenza, nessuno in mia presenza ha parlato mai male della chiesa o della Caritas o di Padre Francesco Fiorino”. Poi ha detto che nei verbali della famosa riunione del 9 luglio scorso del comitato dei sindaci del Piano di Zona non risulta alcuna offesa (e certo: ci mancava pure che le verbalizzassero…). Ma il Vescovo Mogavero è davvero furioso, e non vuole sentire ragioni: per troppo tempo si è mostrato concialiante, ma la Caritas ha preparato un dossier sugli sprechi nei servizi sociali da parte del Comune di Marsala che verrà reso noto nei prossimi giorni…
D’altronde troppo spesso i volontari della Caritas e della Fondazione San Vito Onlus hanno dovuto subire frecciatine, allusioni, battute da parte di chi dovrebbe garantire dei servizi sociali degni di questo nome a Marsala.
Carini allora è passato alla fase due. E ha chiamato i giornalisti per cercare di calmare le acque, per dire che non c’è alcuna tensione con il Vescovo, che è tutto un equivoco: “I rapporti sono più che sereni”. Per poi rilanciare: “Martedì cominceremo il trasferimento della mensa dei poveri nei nuovi locali dello Stadio”. Improvvisamente, dunque, Carini ricorda dell’impegno preso due anni fa e ancora non mantenuto per trovare locali adeguati per quella mensa che assicura cibo ogni giorno per 35 indigenti. Ma il capolavoro di Carini è in un’altra dichiarazione: “Per non fare patire il caldo a ospiti e volontari ho regalato il condizionatore di casa mia…”. A parte che poteva regalarglielo nuovo, e non usato, viene spontanea un'altra riflessione: già che c’era – dato che il servizio, di mensa per i poveri, senza alcun aiuto, chiuderà a breve – poteva invitarli a pranzo, gli indigenti, fin quando i nuovi locali non saranno pronti...