Ha letto il programma dell'estate marsalese, e ha inviato un appello sul Facebook per denunciare " l'inconsistenza forse senza precedenti e la scarsissima qualità degli appuntamenti in cartellone". Ma Vinci è andato oltre, ha coinvolto i suoi contatti e tanti cittadini marsalesi in un ragionamento collettivo: come costituirsi "parte civile" di fronte allo scempio che a Marsala si fa della cultura? L'idea è stata quella di una manifestazione di protesta, dai connotati abbastanza originali. Per una sera, il 10 Agosto, secondo la data più probabile, un gruppo di cittadini, artisti, associazioni marsalesi , in segno di protesta per la gestione delle politiche culturali a Marsala, terrà una serie di spettacoli itineranti per le vie del centro città , portando in scena testi scritti ad hoc, pezzi di spettacolo. Cercando in qualche modo di fare rivivere un'altra estate. Gli amministratori la descrivono come "un'iniziativa comune: civile e pacifica, ma fortemente 'politica', pubblica, visibile, a costo zero - con cui l'amministrazione comunale non potrà fare a meno di confrontarsi".
Vinci nel suo appello è chiaro: "L'iniziativa ha anche (e soprattutto) una valenza interlocutoria e propositiva e dovrebbe avere una connotazione 'politica' che va al di là delle appartenenze, dei personalismi, delle eventuali strumentalizzazioni: non è CONTRO qualcosa o qualcuno, non vuole creare divisioni o fazioni, né tanto meno è al servizio di un'ideologia o di un partito (preso). L'oggetto del contendere è la gestione dell'estate marsalese negli ultimi anni e non il valore specifico di tutte quelle singole iniziative culturali, pregresse o future, di cui l'amministrazione (direttamente o indirettamente) si è fatta o si farà interprete".