Nel maggio 2009 la Cassazione ha confermato la condanna a tre anni per peculato - pena condonata - e l'interdizione dai pubblici uffici per Giuseppe Drago, deputato dell'Udc, 54 anni, di Scicli (Ragusa), e oggi la giunta delle elezioni della Camera si è pronunciata per la sua ineleggibilità . La vicenda giudiziaria parte dal '98, quando Drago fu per un breve periodo presidente della Regione siciliana, dopo essere stato piu' volte assessore, e utilizzò impropriamente e senza rendicontarli i fondi riservati del suo ufficio, circa 200 milioni di lire. Stessa condanna subì il suo predecessore, Giuseppe Provenzano, di Forza Italia. La denuncia partì dal successore dei due, l'allora diessino Angelo Capodicasa, oggi parlamentare nazionale del Pd, che quando si insediò trovò le casse vuote. La pena accessoria dell'interdizione temporanea dai pubblici uffici, applicata dalla Corte d'appello nel novembre 2009 e valida fino al 2012, è quella che vieterebbe a Drago - due volte sottosegretario, un passato nel Psi e nel Ccd, prima di passare nell'Udc - di stare in Parlamento.