Come per il resto d'Italia, d'altronde. Il sindacato degli agenti di polizia penitenziaria lo evidenzia da tempo, sottolineando come non ci siano fondi per gli straordinari degli agenti e come ormai i mezzi utilizzati per il trasferimento dei detenuti siano del tutto fatiscenti. Secondo il Sappe, bisognerebbe poi differenziare gli istituti di pena secondo i detenuti che devono ospitare, creando delle carceri per criminali pericolosi e delle carceri per chi ha invece commesso solo reati minori.
Nel carcere di San Giuliano, a Trapani, dove si trovano 510 reclusi a fronte di una capienza di 284, nell'ultimo anno sono aumentati gli episodi di aggressione gli agenti e i casi di autolesionismo e il sovraffollamento, oltre a determinare condizioni incivili, sta favorendo la nascita di corposi gruppi omogenei, distinti tra palermitani, trapanesi, napoletani e catanesi; urge separare questi gruppi tra le varie carceri, anche perché «l'attuale organico di 298 agenti (già inferiore ai 310 previsti) si riduce a 156 unità a causa di altri servizi collaterali e un ulteriore 33 per cento si assenta per ferie, riposi e malattie; quindi, restano 120 unità per turnazioni di 25-30 agenti tra mattina e pomeriggio, con appena otto agenti per la fascia notturna. La struttura carceraria di Favignana risulta degradata e inadeguata, con circa 180 detenuti a fronte degli 80 che dovrebbe ospitare un organico complessivo di 58 agenti che si riduce a 19 in servizio la mattina, a cinque dalle 16 alle 22 ed a tre agenti dalle 22 alle 6. A Marsala, invece, l'unico problema è il sovraffollamento perché sono presenti 46 detenuti, nonostante la capienza massima di 25, con un organico di 39 agenti. Proprio a Marsala nascerà presto un nuovo carcere, finanziato dal Ministero della Giustizia nell'ambito di un piano carceri, che mira a ridurre il fenomeno del sovraffollamento.
Cinque agenti penitenziari sono stati feriti nel carcere di Trapani da due fratelli detenuti di origine napoletana. Le aggressioni sono avvenute nel giro di pochi minuti ieri nel reparto Mediterraneo, come riferisce il coordinamento regionale della Uilpa-Penitenziari Sicilia.
Tre poliziotti, che hanno riportato contusioni guaribili in sei giorni, sono stati aggrediti dal detenuto T.T., che li ha colpiti dopo aver distrutto uno sgabello per protestare contro l'amministrazione penitenziaria; altri agenti sono stati poi colpiti dal secondo detenuto, che aveva chiesto informazioni sul fratello, autore della prima aggressione.
"È stata una giornata campale - commenta il comandante di reparto del San Giuliano, commissario Giuseppe Romano - oggi il carcere è stracolmo di detenuti, 530 in totale, numero mai raggiunto prima d'ora. Sono frequenti gli episodi di intolleranza o di arroganza verso gli operatori penitenziari, ma tutti legati al sovraffollamento. In pochi giorni, questa è la terza aggressione che si verifica all'interno del penitenziario".
"È del tutto evidente che la crescente tensione nelle carceri italiane sta raggiungendo limiti preoccupanti. Nonostante la dichiarazione d'emergenza del Governo, però, stentano a vedersi interventi concreti per ridurre il pesante sovraffollamento e la violenza in carcere è sempre all'ordine del giorno" ha affermato Donato Capece, segretario generale del Sappe, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
Capece sottolinea che solo nella giornata di ieri "altri due agenti sono stati feriti nel carcere di Arienzo (Caserta) mentre a Reggio Emilia 20 detenuti extracomunitari hanno dato vita a una rissa all'interno della sezione detentiva in cui erano ristretti".
"A tutti gli agenti coinvolti - prosegue Capece - va la solidarietà e la vicinanza del Sappe. Ma si continua a ignorare, a più di sei mesi dalla dichiarazione dello stato d'emergenza per la questione penitenziaria, che le carceri stanno per esplodere, con quasi 69 mila detenuti. Si continua a voler ignorare che 172 istituti penitenziari italiani su 204, pari all'84,31%, superano la capienza regolamentare. E che 103 istituti su 204, pari al 50,49%, superano la capienza tollerabile".