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04/08/2010 06:00:00

Ricerche petrolifere, Poma sollecita l'intervento del Ministro dell'Ambiente

vuole contribuire con tutti i mezzi politico-istituzionali a disposizione dopo l’unanime e categorico pronunciamento, già nello scorso mese di giugno, contro qualsivoglia trivellazione sottomarina. Per questo, il Presidente del Consiglio Provinciale, Peppe Poma, è tornato oggi a sollecitare l’intervento del Ministro dell’Ambiente nonché del Presidente della Regione dopo la nota fattagli già pervenire lo scorso 24 giugno.

Purtroppo, - scrive il Presidente Poma - a circa due mesi e mezzo di distanza dalla predetta richiesta, agli atti dei competenti uffici di questa Provincia non risulta acquisito alcun cenno di risposta. E’ un silenzio inquietante, che evidenzia una sorta di ingiusta mancanza di sensibilità istituzionale, di fronte ad un argomento di siffatta importanza qual è quello della ricerca di idrocarburi nel nostro mare con tutte le conseguenze facilmente immaginabili, un argomento di effettiva incidenza sociale perché si tratta di dovere combattere per la salvaguardia di una fra le maggiori ricchezze del territorio della nostra provincia, nel caso specifico lo straordinario ambiente marino naturale ancora esistente nelle acque antistanti Favignana e le altre isole dell’arcipelago delle Egadi, nonché dei Comuni di Trapani, di Marsala, di Mazara del Vallo, di Sciacca e di Menfi in provincia di Agrigento, con i Consigli Comunali di tutti questi centri ma anche di Castelvetrano, oltre al Consiglio Provinciale, che già nei mesi scorsi si sono nettamente e unanimemente pronunciati contro lo svolgimento delle ricerche petrolifere in questione.

Altrettanto ha fatto nello scorso mese di giugno, accogliendo la proposta in tal senso avanzata proprio da questa Presidenza, la Consulta dei Presidenti dei Consigli delle Province Regionali di Sicilia che ha espresso unanime preoccupazione e forte opposizione al tentativo di effettuare distruttive ricerche petrolifere che sarebbero un dispregio della realtà ambientale, arrecando un pesante danno alla complessiva economia della regione.

Eppure, - prosegue la nota del Presidente del Consiglio Provinciale - nonostante tutto ciò, nonostante le diverse assicurazioni pubblicate sugli organi di stampa e le concilianti dichiarazioni in tal senso rilasciate da esponenti dei Governi regionale e nazionale, in particolare per quanto concerne il blocco dei permessi già rilasciati dal Governo italiano, nel gennaio 2009, alla “San Leon Energy s.r.l.”, corrente in Monteroni di Lecce, per effettuare ricerche petrolifere e di sostanze gassose in un’area di grande impatto turistico e ambientale, praticamente ad appena un Km dalle coste trapanesi, tali od altre pericolosissime ricerche del genere, magari ad opera di altra società petrolifera non meglio identificata, sarebbero già in corso o comunque in procinto di essere avviate al largo dell’isola trapanese di Pantelleria. Si tratta forse di una diretta conseguenza dell’accordo sottoscritto dalla “BP” con il Governo della Libia per lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi che saranno via via individuati in una vasta zona del Mediterraneo?


Testimone oculare dei movimenti e della presenza di almeno due rimorchiatori e di una piattaforma per trivellazioni nelle acque marine a meno di 10 miglia a nord-ovest di Pantelleria, in posizione quasi frontale rispetto al punto dov’è ubicato l’hotel Mursia, il nostro Consigliere Provinciale eletto in quell’isola, Francesco Brignone, il quale, proprio in dipendenza dell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, percorre quasi quotidianamente la rotta Pantelleria – Trapani e viceversa ed ha così avuto la possibilità di potere personalmente appurare lo svolgimento delle predette inquietanti “manovre” in mare.

Ci troviamo dunque di fronte a gravissimi interrogativi e prospettive catastrofiche: basti pensare, per un solo attimo, ai tragici incidenti occorsi alle navi-petroliere addette al trasporto del greggio ed ancor più alla devastazione ecologica (ma anche economica) tuttora in corso nelle acque oceaniche del Golfo del Messico.

L’innata vocazione per il turismo del nostro territorio, la fondamentale importanza per la nostra economia dell’attività di pesca (già in crisi per altri motivi), non consentono alternative né, tanto più, avventure di sorta.

Per questo, On. Ministro dell’Ambiente, - conclude Peppe Poma - questa Presidenza e questo Consiglio Provinciale, nel condividere ed appoggiare la sua annunciata proposta di moratoria, che preveda però il blocco di ogni autorizzazione ad eseguire trivellazioni in tutto il Mare Mediterraneo, comprese quelle pregresse, sollecitano fortemente il vostro pronto ed autorevole intervento ed una celere positiva risposta alle richieste che vengono sì da chi rappresenta le pubbliche Istituzioni locali ma soprattutto da centinaia di migliaia di persone che in queste Istituzioni, ed in quelle regionali e nazionali, hanno riposto la loro incondizionata fiducia, nella certezza di ottenere in cambio l’adeguata difesa dei loro sacrosanti diritti di liberi cittadini, a cominciare dalla salvaguardia del loro territorio, del loro mare, della loro naturale fonte di lavoro e di reddito, della loro salute e del loro benessere psico-fisico.