Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
09/08/2010 10:44:04

Arciprete di Mistretta lancia una campagna per salvare la televisione locale

 l'emittente che da venti anni serve il territorio dei Nebrodi con un articolato notiziario quotidiano, programmi sul patrimonio ambientale e culturale dell'area e dirette quotidiane.

Monsignor Giordano lancia il suo appello in occasione della ricorrenza della Madonna dei Miracoli, un evento che si ripete soltanto una volta ogni dieci anni, quando la cinquecentesca statua di marmo della Madonna custodita nel duomo viene fatta scendere dall'altare con un antico meccanismo a spirale per essere portata in processione.
"TeleMistretta rischia di spegnere le sue telecamere e mandare al macero la sua antenna - afferma il prelato - sono a rischio i posti di lavoro di giornalisti e tecnici: l'emittente non deve morire, a onta di ogni cattiva legge che ha tagliato i fondi per le piccole emittenti e per la stampa locale periodica". L'Arciprete si è soffermato anche sul rischio di chiusura dell'ospedale di Mistretta, che "non può chiudere, a onta invece dei cattivi progetti di risparmio nella spesa sanitaria regionale", ha aggiunto ricordando che la processione della Madonna dei Miracoli oggi vi sosterà davanti con supplica per il mantenimento della struttura sanitaria e di una settantina di posti di lavoro.

"Se chiude anche TeleMistretta, come chiuderanno il Tribunale, la Compagnia dei carabinieri, il carcere o il liceo Manzoni - afferma - chiude anche la città: televisori spenti, a vedere solo il Grande Fratello".
"La soluzione è la seguente: mille persone al mese che offrono appena cinque euro, quanto un pacchetto di sigarette - conclude - 50 euro l'anno, metà dell'abbonamento per la televisione di Stato, non sono una grande cifra per continuare a raccontare la nostra identità e le nostre tradizioni"