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10/08/2010 04:25:13

"Fammi trovare mio figlio". Appello a Matteo Messina Denaro

Qualche giorno fa ha tenuto una manifestazione alla villa Giovanni Paolo II di Triscina, nel territorio del latitante al quale ha lanciato un appello. «Quello che lancio qui, da Triscina, al boss Messina Denaro - ha detto - è un messaggio da mamma a papà. Siamo due genitori a confronto. La sua condizione di latitanza gli vieta di vedere crescere la figlia, conosce questo dolore della lontananza e per questo gli chiedo se lui sa qualcosa di aiutarmi a trovare la verità su quanto è accaduto a mio figlio Stefano che deve tornare a casa, mentre lui deve poter fare il padre. Rivisiti la sua esistenza e condivida la gioia di vedere crescere i nostri figli in Sicilia».
A tratti è rotta dalla commozione la voce di Rossella Accardo mentre i ricordi corrono ai figli Stefano e Marco. Quest'ultimo non riuscendo a sopportare il carico di sofferenza piombato sulla sua famiglia si è tolto la vita nel gennaio 2009. Ieri Rossella Accardo è giunta a Triscina con altre donne - poetesse, scrittrici, pittrici - anche immigrate, bambini e adolescenti con cui ha intrapreso un percorso di costruzione di pace, e ha ricevuto la visita, tra gli altri, del gruppo musicale dei "Geronto".
«Qualunque cosa sia accaduta - ha proseguito - voglio la verità. Perdono tutti, anche se sono accaduti fatti criminosi, purchè mi si faccia conoscere la verità che lo Stato non ha saputo ancora darmi. Il prezzo che ha pagato mio figlio Marco restituisca il cambiamento a questa terra. Tutte le mamme devono diventare protagoniste del loro e del futuro dei propri figli che hanno il diritto di continuare a vivere nella nostra terra».
Accanto a lei un'altra donna, Marinella Settegrana, che si ritrova due figli gemelli, Antonino e Carmelo Vitale, accusati, secondo quanto da lei dichiarato, "ingiustamente" di una rapina compiuta nel 2005 in una casa a Palermo. Il primo è in carcere, il secondo ai domiciliari nonostante l'esame del Dna li scagionerebbe.