Andro’ via da qui con una bara, se non risolvono la situazione”. Parla cosi’ Pietro Di Grusa, 50 anni, il lavoratore precario della scuola che stamattina e’ finito in ospedale per un malore. Assieme a un gruppo di colleghi, anche loro precari, Di Grusa da otto giorni e’ in sciopero della fame e in sit-in permanente davanti l’ex provveditorato di Palermo, in via Praga, contro i tagli alla scuola e del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. L’uomo, che e’ cardipatico e che da una settimana ha interrotto la terapia, e’ stato visitato dai medici dell’ ospedale di Villa Sofia, che lo hanno alimentato forzatamente tramite flebo. Nonostante sia precario da 25 anni, Di Grusa, come tanti altri precari, non ha raggiunto i requisiti per l’indennita’ di disoccupazione. ”In questi mesi mi sono arrangiato come potevo – racconta – Sono stato aiutato dalla Caritas che mi ha pagato le bollette e comprato cibo. Ho due figli, Nicolo’ di 25 anni e Marta di 20 anni, pago le tasse, voto, ma non ho alcuna tutela come cittadino”.