"Siamo consapevoli che è uno sciopero fuori dalle regole - afferma Caronia riferendosi al periodo di franchigia estiva che dura sino al 5 settembre - non ci assoggetteremo ad una eventuale precettazione" da parte del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli. "Se non avessi dichiarato lo sciopero ci sarebbe stato il rischio di agitazioni spontanee e quindi, paradossalmente, la dichiarazione di sciopero ha un valore regolatorio". Caronia auspica "un atto di responsabilità da parte del governo nei confronti dei lavoratori e di chi deve rientrare dalle vacanze" e ribadisce la necessità di "una convocazione a Palazzo Chigi per mettere nero su bianco le garanzie per i lavoratori".
Allo sciopero (proclamato successivamente anche dall'Orsa e a cui intende aderire anche Federmar Cisal) "non è escluso che aderiscano anche i lavoratori delle altre ex controllate di Tirrenia" aggiunge Caronia riferendosi a Caremar, Saremar e Toremar già cedute alle rispettive regioni di competenza, cioè Campania, Sardegna e Toscana nell'ambito del processo di privatizzazione imposto dall'Unione europea la cui scadenza è il 30 settembre prossimo.
Da parte sua, Matteoli è lapidario: "Il previsto sciopero non ci sarà perché fino al 5 settembre la legge non lo consente". "Comunque - aggiunge il ministro - nel frattempo i sindacati saranno ascoltati".
Intanto i segretari generali di Fit-Cisl Claudio Claudiani e Filt-Cgil Franco Nasso hanno inviato una nota congiunta alla presidenza del Consiglio per chiedere un incontro urgente sulla privatizzazione del Gruppo Tirrenia. Lo rende noto la Fit-Cisl, sottolineando come "i vertici sindacali siano impegnati a trovare una adeguata soluzione alla complessa vicenda Tirrenia" e auspicando che Palazzo Chigi "voglia intervenire già nei prossimi giorni con la consueta attenzione per avviare a positiva conclusione la privatizzazione" del gruppo di navigazione.
"Auspichiamo - sottolineano Claudiani e Nasso - che vi sia a stretto giro una convocazione e si apra così un confronto decisivo per risolvere l'intricata privatizzazione del Gruppo Tirrenia che desta vivissima preoccupazione. La salvaguardia occupazionale, la continuità dei contratti e un futuro solido costituisce un elemento fondamentale per individuare le giuste soluzioni per la privatizzazione, evitando ipotesi pasticciate che finirebbero per danneggiare i lavoratori, la Compagnia e i cittadini che necessitano di una rete di collegamenti marittimi efficienti".