l'arrivo di qualche turista poi, ha messo ancora una volta in evidenza i limiti strutturali del servizio di raccolta, la carenza della gestione, le tante questioni ancora aperte. La città , per responsabilità di Aimeri Ambiente e dell'Amministrazione Comunale di Marsala, è più sporca; le strade del centro puzzano, quelle della periferia sono invase da topi. Solo in alcune zone il servizio sembra funzionare. Per il resto, va tutto male.
I ROGHI. I cumuli di immondizia sparsi per le contrade di Marsala hanno creato parecchi problemi. Soprattutto sul fronte "incendi". Eravamo abiutati alle sterpaglie che bruciavano, complice il vento di scirocco. Ma a Marsala quest'anno, in alcuni casi, hanno preso fuoco anche cumuli di rifiuti e cassonetti, che hanno impegnato i vigili del fuoco del distaccamento di corso Calatafimi. A dare fuoco sono cittadini esasperati dai cumuli di immondizia davanti casa, o concittadini incivili che cercano di risolvere a modo loro il problema dei rifiuti.
I RIFIUTI DEI VIP. Da registrare la denuncia di una nostra lettrice, l'ambientalista marsalese Paola Sobbrio, che ha rivelato come a Ferragosto, mentre si trovava nei pressi del litorale di Biscione, in territorio di Petrosino, sia stata costretta a chiamare i carabinieri per segnalare che «un ben noto esponente politico locale, ex deputato regionale, ha deciso con i suoi amici che doveva ripulire la costa dai rifiuti abbandonati, bruciandoli!». La Sobbrio, che preferisce non divulgare pubblicamente il nome del politico (Ma l'ho detto - afferma - ai carabinieri) racconta che questi, assieme ai suoi amici, ha «bruciato plastica, lattine e interi sacchetti d'immondizia, tra cui immagino quella che hanno prodotto loro in seguito al barbeque sulla spiaggia, buttando tutto in un bel calderone».
E alle sue legittime (poco pacate, ma educate) rimostranze, l'ambientalista, che ha anche fotografato il cumulo di cenere ancora fumante, si è sentita rispondere, dal politico, che lui sapeva quello che faceva e che «tanto i rifiuti vanno a finire negli inceneritori». Non resistendo alla tentazione di proferire il classico «lei non sa chi sono io…».
LE DISCARICHE A CIELO APERTO. Ma quante sono le discariche a cielo aperto a Marsala? Davvero tante, e dall'avvio del servizio di raccolta rifiuti porta a porta sono moltiplicate. Tanto da dover costringere il vicecomandate della polizia municipale Vincenzo Menfi a fare un vero e proprio censimento delle discariche. Il contrasto al fenomeno delle piccole discariche abusive a cielo aperto disseminate nel territorio comunale è dunque adesso una delle priorità dell'azione dei vigili urbani. Su questo fronte ha già operato Menfi, nel periodo in cui è stato distaccato in Procura, dove comandava la sezione di pg della polizia municipale. Discariche, negli ultimi anni, ne sono state scoperte molte. E numerose sono state le sanzioni amministrative. Ma la vastità del territorio, con le sue circa cento contrade, rende l'impresa di contrasto molto ardua.
I CENTRI DI RACCOLTA. E mancano ancora all'appello i centri di raccolta a Marsala. Su questa vicdenda è dovuta intervenire la Procura della Repubblica. L'apertura di un fascicolo sulla mancata attivazione delle procedure di adeguamento strutturale dei centri comunali di raccolta differenziata di Cutusio e Ponte Fiumarella, ha "improvvisamente" accelerato la procedura al Comune per l'affidamento dell'ncarico di progettazione all'ingegnere Vito Bertolino. Il compenso è stato fissato in 17.389 euro più Iva. A fine novembre 2008, dopo un controllo eseguito dalla sezione di pg della polizia, la Procura aveva diffidato a chiudere, entro 40 giorni, i due ''centri raccolta''. E ciò per motivi ''precauzionali'' al fine di tutelare la salute pubblica. Nelle discariche, infatti, furono rilevate alcune irregolarità .
I LITIGI TRA COMUNE E ATO. In questo contesto, Comune di Marsala e Ato "Terre dei fenici" anzichè correre ai ripari, litigano. E litigano soprattuto per la vendita degli autocompattatori vecchi del Comune.
Il Comune infatti, rimprovera ai vertici dell'ente dell'Ato di non avere rispettato il termine (che era stato fissato nel 31 luglio 2010) entro il quale comunicare il valore di mercato dei vecchi autocompattatori della Nettezza urbana del Comune al fine di metterli in vendita.
L'Aimeri Ambiente, infatti, lo scorso 2 novembre, ha avviato il servizio con mezzi propri.
A parlare di mancato rispetto dell'impegno assunto è il sindaco Renzo Carini, che in una nota scrive: «L'Ato l'Ato Tp1, formalmente diffidata dalla dirigenza dei Servizi pubblici locali e dall'Ufficio Legale, si era impegnata a risolvere la questione inviando le schede di valutazione entro il 31 luglòio del 2010. Questo non è avvenuto e per tale motivo la dirigenza Spl, nella giornata del 19 agosto ha sottoposto la questione del mancato rispetto della scadenza del termine (31/07/10) all'Ufficio Legale». Il primo cittadino spiega, poi, che «i cassonetti della nettezza urbana sono stati posti in vendita in quanto non più utilizzabili dall'amministrazione comunale da quando, dal 1° novembre 2009, il servizio di gestione integrata dei rifiuti è assicurato dall'Ato Tp1 tramite la Aimeri Ambiente».
«E' evidente - prosegue Carini - che l'amministrazione comunale non può tenersi una così notevole quantitativo di cassonetti (assai ingombranti) utilizzabili solo per il servizio che non gestisce, mentre è interesse del Comune procedere alla vendita ponendoli sul mercato tramite gara ad evidenza pubblica ed al rialzo. Non va, inoltre dimenticato, che detti cassonetti, privi della benché minima utilità per il Comune di Marsala, sono in costante evoluzione dello stato di degrado dovuto ad ossidazione e quant'altro generato dal non utilizzo''.