Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
05/09/2010 06:00:12

L'usura dilaga al Sud

confronto alcuni indicatori regionalizzati riferiti al 2009, quali la disoccupazione, i fallimenti, i protesti, i tassi di interesse applicati, le denunce di estorsione e di usura, il numero di sportelli bancari e il rapporto tra sofferenze ed impieghi registrati negli istituti di credito. ''Dimensionare l'usura o le estorsioni solo attraverso il numero di denunce - commenta Bortolussi - non e' molto attendibile perche' il fenomeno rim040_ital_422j2611_cmyk.jpgane in larga parte sommerso e risulta quindi leggibile con difficolta', approssimazione e attendibilita' relativa.

 

Per questo abbiamo messo a confronto ben 8 sottoindicatori per cercare di dimensionare con maggiore fedelta' questa emergenza. Ma quello che forse pochi sanno, - conclude - sono le motivazioni per le quali molti cadono nelle mani degli strozzini. Oltre al perdurare della crisi per artigiani e commercianti, sono le scadenze fiscali a spingere molti operatori economici nella morsa degli usurai. Per i disoccupati o i lavoratori dipendenti, invece, sono i problemi finanziari che emergono dopo brevi malattie o infortuni". Dalla metodologia di calcolo di questo indicatore si evince che nelle aree dove ci sono piu' disoccupazione, alti tassi di interesse, maggiore sofferenze, pochi sportelli bancari e tanti protesti, la situazione e' decisamente a rischio. Ebbene, rispetto ad un indicatore nazionale medio stabilito dagli esperti dell'associazione artigiani mestrina pari a 100, il tasso di usura rilevato in Campania, a cui spetta la maglia nera, e' di 174 (pari al 74% in piu' della media Italia), in Calabria di 144 (44% in piu' rispetto la media Italia), in Puglia di 143 (43% in piu' della media Italia), in Basilicata di 137 (37% in piu' della media nazionale) e in Sicilia di 133 (33% in piu' della media Italia). Mentre sul podio degli 'intoccabili' dai ''cravattari'' o quasi, sta il Trentino A.A., con un indice di rischio usura pari a 50 (50% in meno della media nazionale). Seguono il Friuli V.G. con 66 (34% in meno della media Italia), il Veneto con 71 (29% in meno della media Italia) e l' Emilia Romagna con 73 (27% in meno del dato medio Italia).

Se, invece, si analizza il dato nudo e crudo delle denunce per usura registrate nel 2008 (purtroppo ultimo dato disponibile a livello territoriale), la maglia nera va alla Campania con 87. Seguono la Lombardia con 44 e la Puglia con 38. Per quanto riguarda le estorsioni, invece, il numero piu' elevato si e' registrato sempre in Campania, con 1.201 denunce. Seguono la Sicilia, con 697, e la Puglia, con 618. Il Nordest, invece, e' l'area meno interessata, o quasi, da questo fenomeno. Veneto, Friuli V.G. e Trentino A.A., infatti, sono tra le regioni italiane meno investite dalla piaga dello ''strozzinaggio''.