In questa ottica si stanno già muovendo, d’intesa, il presidente del Polo, prof. Silvio Mazzarese, ed il presidente del Consorzio
Universitario della provincia di Trapani, sen. Antonio d’Alì, in una serie di incontri che si tengono a Palermo con il professore Lagalla.
Nell’ambito di questa rimodulazione, la facoltà di Archeologia Navale, viene assicurata nella continuità dei corsi già avviati, sarà implementata con corsi di alta formazione già finanziati, e troverà una sua rimodulazione, nel segno del potenziamento delle attività di archeologia del mare (come più volte indicato dal Consorzio Universitario) e nella collaborazione tra l’Università di Bologna – Ravenna e l’Università di Palermo. Le attività didattiche, quindi, continueranno regolarmente per quel che riguarda i corsi attivati, cui sono iscritti poco più di centocinquanta studenti (34 al primo anno per l’anno 2009/2010; 33 al secondo anno; 97 terzo anno e fuori corso), che giungeranno a conclusione del loro percorso di laurea nei prossimi due anni. Inoltre sono aperte le iscrizioni al master in “Scienze dell’antichità ed ingeneria del territorio direttamente pertinente nella provincia di Trapani” cui avranno accesso venti studenti in possesso di laurea triennale o di laurea specialistica. L’interesse del territorio è comunque quello di implementare l’attività scientifica e gli studi di archeologia del mare indipendentemente che ciò avvenga con l’università di Bologna – Ravenna o con l’Università di Palermo. Questi temi, ed altri di altrettanto vitale importanza per l’università trapanese, come già detto, sono al centro di incontri a Palermo, presso la sede del rettorato.