vice questore Giuseppe Peri, è ripresa da Famiglia Cristiana in un articolo di cui viene proposta un'anticipazione nel sito del settimanale. Secondo Peri, che presentò il suo rapporto nel 1976, il Dc8 dell'Alitalia in volo da Roma a Palermo si sarebbe schiantato a Montagnalonga in seguito a un "attentato di matrice neo-fascista, inquadrato in un inquietante contesto di inconfessabili rapporti tra mafia, eversione nera, servizi segreti deviati e poteri occulti".
Il contenuto del dossier, scrive Pietro Scaglione, sta interessando alcuni familiari delle vittime che si apprestano a chiedere la riapertura dell'inchiesta. "Quella sera - scriveva il vice questore Peri - era l'ultimo giorno della campagna elettorale; parecchi cittadini di Carini, mentre erano in piazza a sentire l'ultimo comizio, insolitamente videro un aereo che sorvolava la zona e, come scrisse la stampa, già in fiamme; il pilota del Dc 8, sorvolando Punta Raisi, diede la precedenza all'aereo proveniente da Catania ritardando, pertanto, di dieci minuti l'atterraggio; i cadaveri, secondo i medici legali, si presentavano disintegrati, cosa che non avviene, invece, a seguito di urti violenti". Da qui l'ipotesi di un'esplosione in volo a causa di un attentato.
Questa la ricostruzione della strage tratta dall'home page del sito www.montagnalonga.it :
5 maggio 1972 condizioni meteorologiche ottime, a Roma Fiumicino decollò un aereoplano, volo Alitalia AZ 112, in direzione dell'aeroporto Punta Raisi di Palermo con 115 persone a bordo, molti di loro ritornavano in Sicilia per votare, le elezioni si svolsero due giorni dopo, Il volo risultò regolare ma in avvicinamento all'aeroporto, il DC-8 invece di seguire la normale procedura prevista dalle normative, proseguì oltre schiantandosi alle 22.23 contro il crinale di Montagna Longa, alto 935 metri.
Da Carini e da altri versanti, fu visto da parecchia gente un grande bagliore seguito da un forte boato, i soccorsi partirono subito e le prime scene viste dai soccorritori furono raccapriccianti, corpi dilaniati e mutilati, oltre a resti dell'aeromobile sparsi sino alla base della montagna. Salirono anche gli "sciacalli" che sottrassero ai cadaveri gli oggetti preziosi.
Il processo si concluse dando la responsabilità ai piloti per non aver aderito alle procedure di avvicinamento, previste per l'aeroporto di Palermo.Ma c'è chi non ha creduto alla versione uffciale, perchè durante il processo vennerò fuori delle incongruenze, colei è Maria Eleonora Fais, che continua a battersi affichè la verità affiori.
Ecco quali sono le domande da porsi:
Perchè la Relazione Tecnico Formale era stata redatta in poco tempo, quando normalmente richiede parecchio tempo per arrivare alle conclusioni?
Perchè è stata data subito la responsabilità dell'accaduto ai piloti sostenendo che erano ubriachi, quando dopo l'esame autoptico i risultati davano parere opposto?
Perchè le testimonianze erano discordanti relativamente al punto di provenienza (da Est o da Ovest) dell'aeromobile?
Perchè la scatola nera aveva il nastro strappato?
Perchè non è stato tenuto in considerazione il Rapporto Peri?