presente l’amministratore unico Nicolò Maria Lisma. I sindaci hanno preso l’impegno di erogare alla società d’Ambito, entro la fine
settembre, le somme necessarie al pagamento dello stipendio del mese di luglio. Ed anche ad impegnarsi, entro la fine di ottobre, per erogare quelle necessarie a pagare lo stipendio d’agosto. Dopo di ciò i comuni non avranno più la possibilità di far fronte ai crediti vantati dalla società d’Ambito. «La mancata emissione delle bollette da parte dei singoli comuni, il fatto che la Regione non ha ancora trasferito i fondi ordinari agli enti locali e che alcuni comuni non hanno ancora provveduto a fa fronte anche ad una parte delle fatture emesse, ci mette nelle condizioni critiche di non poter più pagare per il servizio di raccolta dei rifiuti già svolto dalla società d’Ambito» ha ribadito Cuttone, presidente dell’intercomunale. Dal canto loro i sindacati hanno reclamato a gran voce il pagamento degli stipendi agli operatori ecologici. «Attendiamo con estrema urgenza che la Regione definisca l’iter per l’eventuale concessione dell’anticipazione di somme richiesta - ha detto l’amministratore unico Nicolò Maria Lisma - in caso contrario la già grave situazione finanziaria della società potrebbe aggravarsi perché, nel frattempo, avremo la necessità di garantire il servizio di raccolta». Intanto sulla società - ma anche sui singoli comuni soci - pesano già diverse richieste di pignoramento di somme da parte di creditori. Quello più consistente è della «Manpower», la società alla quale la «Belice Ambiente» s’è rivolta anni addietro per il reclutamento degli operatori ecologici, prima che avvenisse la pubblicazione del bando per gli operatori ecologici. La somma del pignoramento richiesto presso tutti gli undici comuni-soci è di 1.065.500 euro (710.483,31 è il debito netto della società d’Ambito verso la «Manpower»). L’avvio dell’esecuzione forzata è avvenuto perché la società d’Ambito non ha potuto rispettare il pagamento rateale programmato in un accordo stipulato con la «Manpower» il 16 aprile scorso. L’udienza è fissata davanti il Tribunale di Marsala per il 20 ottobre. La «Belice Ambiente» ha affidato la difesa all’avvocato Michele Polizzi. «Come società ci opporremo proprio perché si tratta di somme destinate al pagamento dei dipendenti e per lo svolgimento di un servizio essenziale di pubblica utilità » ha detto Lisma.