provincia di Trapani, Mimmo Turano L’Unità, riporta le segnalazioni che dalla Dia di Palermo sono state inviate al Tribunale di Trapani. Attraverso l’informativa della direzione investigativa antimafia, il Tribunale di Trapani già la settimana scorsa aveva sequestrato l’enorme patrimonio immobiliare di Nicastri. Adesso i nuovi sviluppi partono, invece, da un intero capitolo che nel fascicolo è dedicato ai rapporti tra Nicastri e il presidente della provincia trapanese. Le “accuse” rivolte a Turano, che ad oggi non è stato iscritto nel registro degli indagati, riguardano la partecipazione del politico centrista in alcune società riconducibili a Nicastri, nonché alcuni affari che la stessa moglie di Turano avrebbe fatto con uomini segnalati in compagnia del superlatitante Matteo Messina Denaro.
Sia su queste vicende, che su un volo che risale al 2007 e che Turano avrebbe compiuto insieme a Nicastri e altri imprenditori, il presidente della provincia di Trapani sarà probabilmente chiamato a rispondere, a partire da un’annotazione che fanno gli stessi investigatori della Dia: “Si rappresenta che all’epoca del volo Girolamo Turano, onorevole eletto all’Assemblea Regionale Siciliana, era membro della commissione attività produttive dell’Assessorato all’Industria e al Commercio della Regione Sicilia e per un periodo ha anche ricoperto la carica di Presidente della citata commissione”. Dunque, per quanto non esista ancora un’iscrizione al registro degli indagati, il messaggio dei pm sembra inequivocabile e Turano potrebbe essere chiamato a spiegare se le sue azioni, sia nei panni di membro della commissione regionale che di presidente provinciale, abbiano in qualche modo favorito le imprese di Vito Nicastri e di alcuni personaggi, sui quali aleggia l’ombra di Cosa Nostra, che con lui sarebbero in affari. In merito all’intera vicenda non è stato ancora possibile avere una replica da parte dello stesso Girolamo Turano.
Ecco alcuni stralci dell'articolo dell'Unità, che potete leggere cliccando qui. "Risulta anche che Turano, il 3 aprile 2007 abbia compiuto un volo su un jet privato per Tunisi in compagnia di personaggi come Gioacchino Lo Presti di Alcamo (indagato tra le altre cose per aver favorito la latitanza di Alessandro Gambino), dello stesso Vito Nicastri, di tal Filippo Inzerillo e di un veronese, F. B., imprenditore dell’eolico, in affari con Nicastri e il cui nome è comparso tra le compravendite delle società coinvolte nell’indagine del febbraio 2009 denominata “Eolo”. Peraltro, il costo del volo per Tunisi, 25.000 euro, su un aereo della società “Alivens S.r.l.”, con sede presso l’aeroporto “Catullo” di Villafranca di Verona, risulta essere stato fatturato a una società dell’imprenditore Bodoni, la Veronagest S.A., con sede a Lussemburgo".
E ancora. "Dovrà spiegare, Turano, il suo ruolo in qualità di sindaco effettivo nella Tea srl, operante nel settore dell’edilizia. Azienda costituita a seguito della liquidazione di un’altra società, “La Sout Fork”, il cui Presidente dell’assemblea risulta essere un personaggio come Giovanni Ditta, trapanese, in rapporti con il superlatitante
Denaro e anche con il boss Giovanni Virga".