Con determina dirigenziale n.955 del 15/09/2010 si è dato il via alla progettazione del secondo stralcio per una spesa complessiva di 171.571,42 euro, che vanno a sommarsi agli altri 168.000 per la progettazione del primo stralcio.
Le funzionalità del Campus Bio-Medico, che dovrebbe sorgere accanto all’ospedale di Cardilla, sono state oggetto di accese diatribe tra politici e dirigenti vari nel corso della sua storia decennale. L'idea del Campus è nata in seno ad «Oltrecittà», associazione giovanile vicina all'ex deputato UDC Massimo Grillo, dopo i contatti con l'Università di Palermo nel dicembre 2000. Infatti il 22 novembre 2001 si costituisce il “Consorzio Universitario Campus Bio-Medico di Marsala” i cui componenti sono l’Asl di Trapani (ora Asp), il Comune di Marsala e il “Comitato promotore di un Corso di Laurea di Medicina e Chirurgia Campus Bio-Medico di Marsala” presieduto da Grillo.
Il passo da qui ad arrivare ai palazzi di Roma è ambiguo. Fatto sta che, non per scherzo, il primo aprile 2003 il Ministero dell’Economia invia al Senato uno schema di decreto relativo alla “ripartizione delle disponibilità del Fondo nazionale per il sostegno alla progettazione delle opere pubbliche delle regioni e degli enti locali” della somma di 5 milioni di euro, di cui 350.000 da destinare alla “Progettazione del Campus Bio-Medico”. L’atto del governo sottoposto al parere parlamentare vedrà la luce il 18 luglio 2003.
La somma è decisamente elevata per la sola progettazione e destinataria di essa è il Comune di Marsala che avrà il compito di erigere la struttura. All’Asl tocca invece fornire l'area su cui dovrebbe sorgere, ossia accanto al nuovo nosocomio che però non era ancora in fase di apertura. In questo frangente sono poco chiare le concrete mansioni del Comitato promotore all'interno del Consorzio. Forse, reduce da precedenti accordi verbali, il Comitato sarebbe l’anello di congiunzione tra l’opera edilizia (Asl e Comune) e la gestione interna del Campus (Ateneo di Palermo) a costruzione avvenuta. Ma la costruzione non è nemmeno stata progettata.
Intanto arrivano i soldi dallo Stato. Prima quel finanziamento per la progettazione. Poi nella finanziaria del Ministero dell'Economia per il 2005 viene inserita la somma di 1,1 milioni di euro per il “completamento” del Campus Bio-Medico. La Ragioneria dello stato suddividerà l'investimento in quattro momenti: 226 mila euro nel 2005, 221 mila nel 2006, 353 mila 2007, 300 mila nel 2008.
Si parla di completamento, di denaro fornito dallo Stato ma di progetti ufficiali, bandi e concorsi ancora non ce ne sono. Almeno fino al 2006 quando con determina sindacale n. 40 del 10/04/06 viene affidata la progettazione all'Ing. Pietro Licari e Arch. Girolamo Busetta, e nel luglio dello stesso anno viene impegnata la somma di 168.000 circa sempre per la progettazione. Spuntano dalle carte dei lavori di rilevamento geologico affidati nel 2006 al geologo Leonardo Nocitra. Rilevamenti che si concentrano su un'area di 7000 mq adiacente a quello che sarà l'ospedale Paolo Borsellino.
Intanto il Comune, senza farsi pregare, impegna il denaro fornitogli dal Ministero ma a differenza di quanto riportato da quest'ultimo - “Completamento Campus Bio-Medico” - l'esborso si motiva con la “realizzazione”. Per inciso l'impegno del Comune è diviso in tre momenti: 300.000 euro con determina 1268 del 30/08/05; 300.000 con la n. 1464 del 19/09/06; 500.000 con determina 1258 del 11/09/07. E iniziano a circolare voci su come dovrebbe essere questo Campus che fino a questo momento sembra essere un oggetto misterioso. Due, tre piani, aule e laboratori per 200 allievi. Soprattutto il relativo costo. Già, perché nonostante i contributi statali, sempre per il completamento, siano di 1,1 milioni di euro, nonostante il Comune abbia detto che il tutto si sarebbe realizzato con fondi ministeriali, per la struttura, in base a una bozza, si prevedeva un costo di circa 5 milioni di euro. In una fase economicamente magra per l'Amministrazione, con l'ansia di aprire il nuovo ospedale, sarebbe stato difficile trovare la rimanente parte.
Tant'è che si decide di progettarne un primo stralcio: a parte i fondi statali nessun altro poteva colmare un gap da 3-4 milioni. Ad annunciarlo è lo stesso Massimo Grillo, fautore del Campus. Gli farà eco l'assessore Pino Milazzo “visionatore” del Comune: ‹‹verrà fatto un primo lotto funzionale, nove aule servizi e segreterie, una piccola università. Mancherebbe il convitto per i non residenti che era l'elemento più costoso››.
Chiarimenti arrivati nel novembre 2008 dopo la nomina del nuovo Cda del Consorzio avvenuta in estate. Presidente del Cda è stato eletto Gaetano Misso, suo vice Pietro Marino e tesoriere Maria De Vita. Del Consiglio d'Amministrazione, quali componenti, fanno parte anche Francesco Calcara e Rino D'Angelo, quest'ultimo in rappresentanza dell'Asl di Trapani. Gaetano Misso, Francesco Calcara e Maria De Vita erano stati nominati dal Sindaco; mentre Pietro Marino (che è anche il marito del Consigliere comunale Letizia Arcara) è stato proposto all'interno del Cda quale componente del Comitato promotore. Ma i componenti del Consorzio fino a quel momento non hanno mai versato le quote, che sarebbero state di 100.000 euro per il comune e 16.000 per gli altri componenti. In seguito a una revisione dell'atto, il Comune verserà 20.000 euro per l'acquisto di 200 quote nel dicembre 2009.
Il progetto esecutivo riceverà il parere favorevole dell'Ufficio Tecnico nel settembre 2009 e il bando per l'appalto dei lavori sarà pubblicato in novembre col poco preciso titolo “Costruzione di un campus biomedico su un’area attigua al nuovo ospedale di Marsala in C.da Cardilla 1° Stralcio”. Prezzo per il primo lotto dei lavori: un milione 200 mila euro circa. A questo punto una sfilza di dirigenti e politici si scaglia contro il “Campus di Grillo”. Lui, invocando in stretto politichese una coesione tra le parti, si vede avanzare le perplessità della nuova Asp, nelle vesti del manager De Nicola, che dovrebbe sostenere i costi di gestione. Ma le critiche più forti arrivano da Giulia Adamo che non comprende quell'opera: ‹‹sarebbe stato più opportuno indirizzare quei fondi all'agricoltura››. Ma quei soldi ‹‹sono stati stanziati espressamente per il Campus›› le risponde l'Assessore Milazzo. Sempre Giulia Adamo torna su quella che per lei sarebbe una “cattedrale nel deserto” e allude a pratiche poco chiare: ‹‹evidentemente non è chiaro a tutti che è finito il tempo della sperpero del denaro pubblico e del clientelismo››.
A cavallo tra il 2009 e il 2010, in un clima rovente per le difficoltà che ci sono nel nuovo ospedale, i consiglieri Gesone e Martinico hanno anche minacciato di inviare tutti gli atti alla Corte dei Conti se non si fosse bloccato il bando, anche perché il tutto non è mai stato affrontato in Consiglio. Ma la gara si svolge ugualmente e con verbale del 08/03/2010, i lavori di “Costruzione di un Campus biomedico su un’area attigua al nuovo Ospedale di Marsala in C.da Cardilla 1° Stralcio” sono stati affidati all'ATI ARCOSS s.r.l. che realizzeranno l'opera per una cifra poco inferiore al milione di euro.
Ciò che non è chiaro, arrivati alla progettazione del secondo lotto, è questo: ci si sta attivando per la costruzione materiale (in una zona non meglio definita vicino il nosocomio) di questo Campus, ma concretamente quali attività verranno svolte e sotto quale vessillo?
Francesco Appari