Alla fine, ne è venuta fuori una dichiarazione davvero originale. Indovinate? E' un complotto della redazione di Concita De Gregorio per destabilizzare Turano...: "Il presidente della Provincia Regionale di Trapani , respinge con forza le affermazioni in esso contenute poiché ritenute diffamatorie, inconsistenti ed eccentriche non sussistendo rapporto alcuno tra la sua vita di cittadino e di amministratore con gli affari di apparati criminali e mafiosi, pertanto si riserva ogni azione in sede giudiziaria a tutela del suo buon nome e di quello dei suoi familiari .
Per il Presidente Turano l’articolo de “L’Unità” ha solo lo scopo di tentare di indebolire il suo ruolo politico in un momento in cui la Sicilia è travagliata da mille problemi che ne minano la vita amministrativa determinando uno dei suoi periodi più oscuri".
Prima, erano arrivate in redazione le richieste di chiarimenti da parte di Pd e Rifondazione Comunista. L'Unità tira pesantemente in ballo il presidente Mimmo Turano, collegandolo all'imprenditore alcamese Vito Nicastri, che di recente ha subito un mega sequestro di beni.
Un articolo circostanziato che parla dei rapporti e frequentazioni tra il politico e personaggi vicini a Cosa Nostra e che rimanda all'informativa inviata al Tribunale di Trapani dalla Direzione Investigativa Antimafia con il quale era stato chiesto e ottenuto il sequestro dei beni dell'imprenditore alcamese.
Turano non risulta essere iscritto nel registro degli indagati ma, secondo i documenti agli atti dell'indagine, risulterebbe aver partecipato a società riconducibili a Nicastri. Inoltre si parla ancora dei rapporti della moglie Monica Di Simone che, stando a quanto riporta l'articolo «avrebbe fatto affari con uomini segnalati in compagnia di Messina Denaro». Ma anche di «un volo per Tunisi su un jet privato, nell'aprile 2007, in compagnia di Gioacchino Lo Presti, di Nicastri e di Filippo Inzerillo e di un veronese F. B. imprenditore eolico in affari con Nicastri».