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29/09/2010 05:23:13

Marsala Schola e gli scuolabus. Che scandalo...

 

 

Da due anni l’istituzione Marsala Schola, che gestisce per il Comune tutto ciò che riguarda la scuola, si affida per il servizio scuolabus ad un’azienda di Sciacca: la CSI (Consorzio Servizi Integrati). Da due anni questo servizio viene affidato tramite consueta gara d’appalto. Nulla di strano. Tranne che l’azienda CSI non abbia i requisiti adatti a svolgere il servizio. Tranne che i bandi avevano riferimenti normativi poco chiari. Tranne che alla gare vi partecipava la solo azienda CSI, che se le aggiudicava con ribassi inferiori all’1%. Appalti non del tutto esili, la cui cifra si aggira sul milione e mezzo di euro.

Un servizio come quello degli scuolabus può essere svolto solo da aziende che possiedono l’abilitazione e la certificazione alla professione di trasportatore di viaggiatori su strada. La CSI che, specificando il significato di “servizi integrati”, si occupa di pulizie e disinfestazioni, in questi due anni non è stata in possesso dei requisiti adatti a svolgere servizi di trasporto. Per essere idonea all’incarico la CSI dunque avrebbe dovuto essere iscritta ad un apposito albo degli autotrasporti. Per l’iscrizione a questo registro bisogna essere proprietaria degli automezzi, per i quali viene rilasciata specifica autorizzazione, e il proprio reddito deve essere frutto esclusivo dell’attività di autotrasportatore. Ma questi requisiti la CSI non li ha. E nonostante ciò ha svolto indisturbata il servizio senza che nessuna voce si sia levata per il rispetto delle normative.

Ad esempio quelle in materia di contratti per i dipendenti del Consorzio. Infatti questi erano inquadrati con contratto nazionale riferito alle mansioni per cui la CSI è adibita: ossia servizi di pulizia e simili. I dipendenti dell’azienda di Sciacca non erano quindi inquadrati nel novero degli autotrasportatori, cose che darebbe una spinta verso l’alto al loro stipendio.

In questi mesi, infatti, nei confronti dell’ azienda di Sciacca si sono svolti numerosi controlli. L’INPS a suo tempo svolse un’indagine ipotizzando una situazione debitoria della CSI nei suoi confronti. La CGIL/FILCAMS per le inadempienze riguardanti i contratti dei lavoratori ha ipotizzato, tenendo conto dell’inesatto inquadramento contrattuale e dei relativi contributi previdenziale, un guadagno illegittimo di 240-250 mila euro della CSI. Ci sarebbero poi quelle convocazioni fatte dall’Ufficio circoscrizionale del lavoro di Marsala a Marsala Schola per alcuni chiarimenti riguardo i criteri utilizzati nella determinazione della somma a base d’asta: convocazioni alle quali l’ente non ha mai risposto positivamente.

Ma questi sono fatti vecchi. “Peccati giovanili”, prendendo ancora in prestito luoghi comuni delle telenovelas. Per il nuovo anno scolastico tutto rettificato. Marsala Schola tenta, almeno, di fare le cose in regola. Riparando alle dimenticanze precedenti, nel bando per il servizio 2010/11 viene inserito il riferimento normativo che vuole l’azienda aggiudicataria in possesso dei requisiti per svolgere il servizio di trasporto pubblico, ossia quell’iscrizione all’albo degli autotrasportatori, come regola il Dlgs 395/2000. Il bando pubblicato a luglio prevede la somma a base d’asta di circa 1,5 milioni di euro, come nei precedenti anni.

Tenace, la CSI si presenta alla gara, da sola, come negli altri anni. Come previsto il responso, arrivato in agosto, tiene conto della non idoneità della ditta CSI e, come aveva anche suggerito lo stesso sindaco Carini, si rimanda il tutto ad una trattativa privata in base all’art. 57 del codice per i contratti pubblici. Ma anche questa procedura, altro sgambetto della normativa, non sarebbe appropriata. La legge dice infatti che si può avviare la trattativa privata solo se, relativamente alla gara pubblica, non sia pervenuta “alcuna offerta, offerta inappropriata o nessuna candidatura”. L’offerta è arrivata ma è stata immediatamente scartata per irregolarità dell’offerente (CSI). Inoltre questo sistema della trattativa privata si applica a appalti non eccedenti il milione di euro, come sappiamo il servizio scuolabus è bandito a 1,5 milioni.

Nonostante ciò il 13 settembre si svolge la cosiddetta trattativa privata. Chi vi partecipa? Mothia Lines (di proprietà del  padre del consigliere comunale Patrik Basile)e Cooperativa Letizia sono le invitate da Marsala Schola che hanno accettato l’invito presentandosi in ATI, anche se l’offerta presentata è “condizionata”. Ossia l’ATI offre la disponibilità dei mezzi richiesti ma fino a quando Marsala Schola non avrà recuperato i propri attualmente non in condizione di circolare, anche se i mezzi a cui si riferiscono le due società in ATI sono irrecuperabili. Poi se ne aggiunge una terza presentatasi spontaneamente. Neanche a dirlo è la CSI, arrivata quasi con le lacrime agli occhi di chi ha perso ciò che gli appartenne. Accesa da una serie di sospetti, e dalla presenza delle forze dell’ordine, chiamate dalla CSI perché le negoziazioni non si stavano svolgendo, a suo avviso, in maniera regolare, la trattativa viene rimandata. Un paio di giorni dopo ci si rivede per dare un taglio alle chiacchiere, che tra un po’ inizia l’anno scolastico. Classico.

E chi si aggiudica con trattativa privata l’appalto del servizio scuolabus? Nessuna sorpresa (supponendo che le sorprese siano tutte belle): la CSI. Più che un velo pietoso è sceso un tendone a coprire le irregolarità della CSI. Usando la norma comunitaria dell’avvalimento la CSI si è appoggiata ad un’altra ditta per sviare le proprie naturali inadeguatezze: la ditta di Ciulla Paolo di Paceco. CSI potrà avvalersi delle certificazioni tecniche, finanziarie, economiche ed operative di Ciulla.

Le motivazioni dell’aspetto farsesco e imbarazzante di questa storia sono le seguenti: un paio di settimane fa, in trattativa privata, la CSI si aggiudica l’appalto con un ribasso dello 0,0019% ossia 288 euro su 1,5 milioni. Non è tutto. Si scoprirà, dopo la chiusura della trattativa, che la ditta a cui si è appoggiata la CSI non dispone neanche lei dei requisiti, ossia non è azienda certificata come trasporto pubblico. Non è ancora tutto. La CSI avrebbe dovuto avere 10 mezzi di sua proprietà ma, “sorprendentemente”, non era così. Infatti era sua intenzione subappaltare il 30% dell’incarico ricevuto e ciò non sarebbe stato lecito.

Tutto ciò nel silenzio generale delle istituzioni, nell’infatuazione quasi morbosa di Marsala Schola con la CSI. Mothia Lines, esclusa dalla commissione di gara, ha adesso presentato ricorso verso Marsala Schola chiedendo l’assegnazione della gara in sostituzione della CSI, perché, questa, illecitamente assegnataria del servizio, pur non essendo in possesso dei requisiti tecnici professionali previsti dal bando. Come nelle più intricate trame amorose, c’è il terzo incomodo.

Francesco Appari