Palermo. Secondo l'accusa avrebbe favorito alcune imprese ritenute vicine a Cosa nostra quando era assessore regionale siciliano. L'interrogatorio si sarebbe dovuto tenere venerdì ma il legale di Cimino, Antonino Caleca, era impegnato nell'udienza del processo a Salvatore Cuffaro per mafia.
Secondo l´ipotesi accusatoria Cimino avrebbe fatto favori alle cosche dell´agrigentino, anche attraverso l´assegnazione di appalti pubblici a imprese in odore di mafia, in cambio di soldi.
A carico dell´assessore, coinvolto nell´inchiesta che ha portato all´arresto del sindaco di Castrofilippo, Salvatore Ippolito (Pdl), vi sono le dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia tra cui l´ex capomafia agrigentino Maurizio Di Gati.
Cimino è stato il primo assessore della penultima giunta di Raffaele Lombardo a dimettersi per seguire Miccichè nella formazione di un nuovo partito. Anche Cimino, infatti, come altri esponenti politici, ha lasciato il Pdl in disaccordo con il gruppo dirigente del partito in Sicilia.