La prima casella riempita è quella del Ciapi di Siracusa. L’incarico è andato a Ortisi che, fino a qualche ora prima dell’annuncio in aula, era dato come sicuro assessore ai Beni culturali. Ma il veto del Pd sui politici, rivolto per lo più a Strano, ha fatto inciampare anche Ortisi. Lo stesso Strano dovrebbe andare a CineSicilia, dove è dato in uscita Davide Rampello: ma serve ancora qualche dettaglio. Il prefetto Giosuè Marino, ora assessore ai Rifiuti, è invece pronto a nominare Maria Antonietta Bullara come capo di gabinetto. La Bullara è stata in passato vicina ad ambienti di Forza Italia, ha già ricoperto questo incarico alla Sanità con Ettore Cittadini ed è fra i direttori rimasti senza incarico che hanno avviato un ricorso contro il governo Lombardo.
Il capitolo dei direttori rimasti esclusi dall’ultima rotazione o licenziati perchè esterni alla Regione e senza requisiti è il più ricco di questa fase di nomine. Mario Zappia (ex direttore alla Sanità ) dovrebbe entrare nell’ufficio di gabinetto di Elio D’Antrassi all’Agricoltura. Nicola Vernuccio (ex dirigente alle Attività produttive) è destinato alla presidenza dell’Ast, Rino Lo Nigro a Italia Lavoro Sicilia. Un incarico dovrebbe andare a Rossana Interlandi, ex direttore al Territorio.
Marco Venturi, assessore alle Attività produttive, ha confermato come capo di gabinetto Domenico Romano. Mentre il finiano Daniele Tranchida, che ha sostituito Strano al Turismo, sceglierà oggi il capo di gabinetto fra due ex dirigenti regionali oggi in pensione: Pino Grado e Agostino Porretto. La scelta porterà di fatto al taglio di Maruzza Giacona, già capo di gabinetto di Strano, che aveva rifiutato un incarico da dirigente nel momento in cui è stato completato, in settembre, l’assetto dell’assessorato. Ora rischia di restare senza incarico, anche se i finiani vantano una promessa di Lombardo: al momento di avviare la nuova rotazione di dirigenti, il posto lasciato da Gian Maria Sparma, oggi assessore al Territorio, sarà affidato a un uomo (o una donna) vicino a Fli.