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11/10/2010 04:24:08

Cosa Nostra Resort: oggi parla Birrittella

sentito, oggi nell’ambito del processo "Cosa Nostra Resort" a carico di Tommaso Coppola. Il pubblico ministero Andrea Tarondo aveva manifestato l’intenzione di rinunciare all’audizione e di produrre i verbali delle dichiarazioni rese dall’imprenditore nell’ambito di un altro procedimento ma un difensore non ha prestato il consenso.

Nell'ultima udienza è stato completata l'esame di Caterina Fiordimondo, arrestata due anni fa nell'ambito dell'operazione Cosa Nostra Resort. A lei la polizia sequestrò una lettera in cui lo zio Tommaso Coppola, imprenditore di Valderice, in carcere con l’accusa di associazione mafiosa, incaricava la nipote di contattare Camillo Iovino affinché parlasse con il senatore Antonio D’Alì. In gioco c’era la fornitura di materiale per alcuni lavori da realizzare nel porto di Castellammare del Golfo a favore di una delle società controllate dall’imprenditore valdericino. Il fratello di Caterina,  Onofrio Fiordimondo, chiamato a deporre nell’ambito del processo, ha dichiarato di avere contattato Camillo Iovino e di avere poi ricevuto rassicurazioni.

Tommaso Coppola, imprenditore di Valderice, già condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso, era, secondo gli inquirenti, uno dei più stretti collaboratori del boss Francesco Pace. Dopo il suo arresto tutte le sue società sono state sequestrate dall’autorità giudiziaria. Diverse persone sono finite in manette. Anche Nicola Coppola ed i figli, Onofrio e Caterina Fiordimondo, sono stati arrestati. Hanno già definito le loro posizioni con il rito del patteggiamento.

L’avvocato Nino Marino, difensore del sindaco di Valderice Camillo Iovino, ha prodotto una serie di documenti dai quali emergerebbe che Onofrio Fiordimondo mente. Il giovane imprenditore, sentito nel corso del processo, ha dichiarato di essere stato incaricato dallo zio di parlare con Camillo Iovino per interpellare il senatore Antonio D’Alì. La questione riguardava la fornitura materiale per alcuni lavori da realizzare nel porto di Castellammare del Golfo. L’appalto, ha spiegato Onofrio Fiordimondo, doveva essere affidato alla Siciliana Inerti Bituminosi. Tommaso Coppola, amministratore della società, dopo essere finito in manette nell’ambito di un’operazione antimafia, avrebbe incaricato il nipote di contattare Camillo Iovino per parlare con il senatore. “Gli chiesi - ha riferito Onofrio Fiordimondo - si parlare con il senatore per ricordargli l’impegno assunto. Mi disse che mi avrebbe fatto sapere. Successivamente mi informò di avere parlato con il senatore e mi assicurò che non si sarebbero dimenticati”. Ma secondo la difesa l’incontro tra Camillo Iovino ed il parlamentare non può essere avvenuto. In quel periodo, infatti, Antonio D’Alì si trovava all’estero. Dopo avere partecipato a due sedute parlamentari, l’ex sottosegretario si era recato in Siria ed alle isole Mauritius.