Secondo gli inquirenti, Civello avrebbe riciclato parte del tesoro dell’ex sindaco mafioso di Palermo Vito Ciancimino.
L’imprenditore anche in anni recenti era stato indagato dalla Dda di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio. Il 27 gennaio del 2006, la Dia aveva sequestrato in alcuni istituti bancari del Principato di Monaco depositi per un totale di oltre 20 milioni di euro. Prima di allora, la Procura di Montecarlo non aveva mai autorizzato un sequestro preventivo in banca. Quel capitale era ritenuto dagli investigatori riconducibile a Civello e a un altro costruttore palermitano, Francesco Zummo, in passato coinvolto in varie inchieste e processato come favoreggiatore di Vito Ciancimino. Civello e Zummo, considerato suo socio, erano all’epoca imputati nello stesso processo per consorso in associazione mafiosa e nell’ottobre del 2006 il Gup di Palermo aveva condannato Zummo a 5 anni e assolto Civello. In appello, il 16 aprile del 2009, erano stati entrambi assolti e i giudici avevano anche ordinato la restituzione delle società sequestrate nell’ambito di quel procedimento.