(24 «si») un ordine del giorno «unificato» (quello presentato da Paolo Mezzapelle è stato calato nell'odg che ha avuto
come primo firmatario Enzo Sturiano) con il quale si chiede all'amministrazione di seguire la strada della società mista pubblico-privata. Con «l'atto di indirizzo», sottoscritto da consiglieri di diverso colore politico, si suggerisce di dar vita ad un società mista che gestisca, oltre agli autobus, anche il servizio scuolabus, il trasporto disabili e i parcheggi, compresi quelli delimitati dalle strisce blu.
Il 28 ottobre, la delibera con cui la Giunta municipale proponeva la «esternalizzazione» del trasporto locale è stata bocciata con 18 voti contrari e uno favorevole (quello del grilliano Giacomo Pipitone). Un «ko» per Carini, che in mattinata era stato preannunciato dal parere sfavorevole della commissione consiliare Territorio-Ambiente-Servizi. E furono mosse anche pesanti accuse. «Al fine di spingere verso la privatizzazione del servizio bus - dichiarò, quel giorno, Salvatore Figuccia, consigliere di Forza del Sud - sono stati presentati dei bilanci che non corrispondono al vero». In marzo, era stato il verde Patrick Basile, a dire «no» alla «esternalizzazione» del servizio, sottolineandone la «valenza sociale».