Lo dice il presidente dell’Ars Francesco Cascio “Nei documenti si parla di proroga di un anno dei precari della pubblica amministrazione – spiega – e questo può essere inserito nella manovra, come lo scorso anno. Ma parlare di stabilizzazione è diverso e lì arrivano le perplessità , sia per la copertura economica sia per l’atteggiamento dell’ufficio del commissario dello Stato, che ha già stoppato norme simili, e che si abbatterebbe con la sua scure su questo tipo di intervento”.
Era solo di qualche giorno fa l’annuncio in pompa magna del governatore Raffaele Lombardo. “La parola precariato non dovrà più fare parte del vocabolario dell’amministrazione pubblica in Sicilia” aveva detto presentando il disegno di legge “Misure urgenti a sostegno dell’occupazione” a sindaci e amministratori locali delle province di Trapani e Palermo.
Ma il presidente dell’Ars, Francesco Cascio è stato chiaro: nella finanziaria, da approvare entro l’anno, è inserita la proroga di un anno, il resto è “fumo negli occhi”. E 22.500 precari si sentono presi ancora in giro ...
A Sala d’Ercole si attende una finanziaria regionale a finanziaria di lacrime e sangue con tagli pesanti agli enti locali.
“Ora – continua Cascio – mentre si lavora a un bilancio così delicato, parlare di stabilizzazione, seppur rilevante, appare quanto meno fuori tempo e rischia di essere solo fumo negli occhi”.
All’Ars si attendono anche due riforme proposte dal governo regionale, una sulla burocrazia, l’altra sulle Asi. “Se conteniamo questi lavori nella prima metà di dicembre riusciremo a completare in tempo anche l’iter della finanziaria” spiega Cascio auspicando che l’assemblea e il governo trovino una sintesi “al di là degli schieramenti politici”.