Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
30/11/2010 08:32:38

Genchi annuncia dal suo blog: "Fuori dalla polizia"

. L’annuncio lo da proprio lui, in un post del suo blog dal titolo: “Anche per Genchi è arrivata la telefonata alla Questura…”, riferimento non troppo velato al caso Ruby. Scrive Genchi sul suo blog: “Cari amici, ieri, poco prima dell’inizio della manifestazione di Casoli, un funzionario della polizia della questura di Chieti mi ha raggiunto per notificarmi la convocazione per il consiglio centrale di disciplina che si terrà il primo dicembra al ministero dell’Interno, per decretare la mia destituzione definitiva dalla Polizia di Stato “per avere offeso il prestigio dell’on. Berlusconi al congresso dell’Idv”. Tutte le mie istanze di accesso e le richieste difensive, fra le quali l’audizione del ministro Maroni su alcuni punti precisi della contestazione, sono state respinte. A breve – conclude Genchi – pubblicherà sul blog gli atti del procedimento disciplinare.

 

Genchi fuori dalla polizia dunque. Ma cosa aveva detto di tanto grave il vicequestore aggiunto al congresso Idv? Il 6 febbraio scorso le agenzie ricostruiscono l’intervento di Genchi: “Nel lancio della statuetta del duomo di Milano a Berlusconi non c’è nulla di vero. La mia esperienza in polizia e i video che tanti giovani propongono su youtube mi fanno capire che nel lancio non c’è nulla di vero”. Seguono polemiche, la rivolta del Pdl, la presa di distanza dello stesso Di Pietro e un distinguo dello stesso Genchi: “E’ chiaro che il mio intervento è stato frainteso, le mie parole non intendevano mettere in dubbio la veridicità dell’aggressione a Berlusconi quanto ciò che è accaduto immediatamente dopo, ovvero al fatto che la scorta del premier non abbia provveduto con tempestività ad immediatezza ad allontanare il presidente del Consiglio da quella situazione di grave pericolo”.