Il figlio di Don Vito aveva fatto la rivelazione durante un colloquio informale con un funzionario della Dia, che poi aveva informato il procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari, e gli aggiunti in una relazione di servizio. Interrogato dai pm Ciancimino aveva tentato di aggiustare il tiro, sostenendo che le false accuse erano state formulate dal padre sulla base di deduzioni.
Le giustificazioni del testimone, però, non sono state ritenute fondate dai pm, perché lo stesso Massimo Ciancimino ha dichiarato di avere più volte incontrato l’agente dei servizi. E se questi fosse stato De Gennaro o un suo emissario, secondo gli inquirenti, il figlio dell’ex sindaco avrebbe dovuto dare l’indicazione subito, senza costringere la procura di Caltanissetta e quella di Palermo, che pure indaga sulla trattativa, a un’estenuante e finora inutile ricerca dello 007.