Per loro l'accusa è truffa. Oltre ai due arrestati, una terza persona è coinvolta nell'operazione della Finanza ed è stata sottoposta all'obbligo di dimora. I tre avrebbero organizzato delle false aste giudiziarie per un valore totale di 500 mila euro. Le aste riguardavano l’aggiudicazione di auto, natanti, motori fuori bordo e motocicli. Hanno truffato in
questo modo 17 persone. I due fratelli sono stati rintracciati a Torino, mentre la terza persona coinvolta nella truffa è stata rintracciata a Marsala. Le tre ordinanze arrivano su disposizione del Gip del Tribunale di Marsala, Giuliana Franciosi.
Come funzionava la truffa? Venivano organizzate queste finte aste, solo che chi vinceva attendeva invano l'aggiudicazione dei beni. Tutto era organizzato perfettamente: addirittura i tre erano riusciti a riprodurre i documenti falsi del Tribunale sulla esecuzione mobiliare e gli avvisi d'asta. In realtà era tutto finto. Il Tribunale non aveva preedisposto alcuna asta, nè c'erano i beni sequestrati o pignorati...