Lunedì è arrivato in aula per svolgere le funzioni di pubblico ministero in quattro processi che erano previsti in mattinata. Petralia vanta una grande esperienza maturata prima come procuratore capo a Sciacca e poi come componente del Consiglio superiore della magistratura. Ha scelto di venire a Marsala per «dare una mano ai colleghi» di una Procura che a causa di trasferimenti, maternità e gravidanze era rimasta con due soli magistrati. Con Di Pisa, infatti, era rimasto soltanto un sostituto (Giacomo Brandini), nonostante l'organico ne preveda otto.L'apporto che Petralia potrà fornire alla Procura marsalese, sia in termini di quantità che di qualità, non può che essere notevole. A sedere intanto sulle poltrone di pm a Marsala a turno già da alcune settimane sono i magistrati della Procura di Trapani.
«Dopo essermi occupato per alcuni anni soprattutto di questioni organizzative - spiegò, ai primi di novembre, Petralia - mi sembra giusto mettere la mia esperienza al servizio delle situazioni più difficili. Nelle sedi disagiate, e soprattutto nelle Procure, la situazione continua ad essere disastrosa. Per questo anche i magistrati anziani dovrebbero mobilitarsi. E' un'assoluta necessità. Soprattutto chi ha esperienza e voglia di fare deve trovare il coraggio e la forza».
Ad Aprile, intanto, arriveranno due sostituti di prima nomina.
Intanto, a solidarizzare con la magistratura inquirente è anche la locale Camera penale, presieduta dall'avvocato Diego Tranchida, che lo scorso 3 dicembre ha deliberato lo «stato di agitazione» proprio per far sentire, al più alto livello, il disagio avvertito da tutte le componenti della macchina della giustizia a causa della carenza di magistrati al Palazzo di piazza Borsellino e nelle sue tre sedi periferiche (Mazara, Castelvetrano e Partanna). E la delibera è stata inviata anche a Roma. Al Csm, infatti, si chiede di attivarsi «immediatamente» per consentire l'amministrazione della giustizia.