L'appuntamento è alle 10 nella nuova sede del Comitato «Addiopizzo» in Via Lincoln 131 a Palermo. Il 10 gennaio del 1991 Libero Grassi, imprenditore siciliano, si rivolge direttamente agli estorsori, che da lui pretendono il pizzo, con una lettera pubblicata in prima pagina sul Giornale di Sicilia. Per molti è la data che segna l'inizio della lotta al racket. Da quel momento nessuno può più dire "io non sapevo". Oggi la scelta di Libero Grassi, ucciso dalla mafia il 29 agosto 1991 nel capoluogo siciliano, è l’impegno di migliaia di palermitani. Dei ragazzi di Addiopizzo, dell’Associazione Libero Futuro che assiste gli imprenditori taglieggiati dalla mafia e di chiunque consideri “un intero popolo che paga il pizzo un popolo senza dignità”.
La vicenda di Libero Grassi viene rivissuta dalla moglie e dai figli che ora raccontano anche una nuova storia, quella della sua eredità morale. I ragazzi di Addiopizzo insieme ad un imprenditore che come Grassi si è ribellato, al presidente dell'associazione Libero Futuro che assiste gli imprenditori taglieggiati dalla mafia e a chi ha voluto la modifica del codice etico di Confindustria, raccontano una città animata da una nuova dignità popolare. Si avvera così il sogno di Libero Grassi. Alla figura di Libero Grassi, il 26 settembre 1991, Michele Santoro e Maurizio Costanzo dedicarono una serata televisiva a reti unificate (Rai 3 e Canale 5). Alla proiezione del documentario, sabato 8 gennaio, saranno presenti i familiari di Libero Grassi, i rappresentanti nazionali e locali di Confindustria e le associazioni antiracket
Fonte Italpress
06 gennaio 2011