Rivolto ai giudici che discutevano la sua richiesta di patteggiamento per concorso esterno in associazione mafiosa aveva detto: “Ma se patteggio, mi posso ricandidare?”. La sua frase finì incorniciata a pagina di Repubblica.
H a ammesso di aver chiesto voti ai mafiosi, di aver dato posti di lavoro a uomini di Cosa nostra e di aver favorito le imprese delle cosche, si è preso la sua condanna a un anno e mezzo di carcere (pena sospesa).
Norino Fratello, re delle cooperative sociali tra Alcamo e Marsala, deputato regionale, torna a fare politica.
E torna con “Noi Sud”, il movimento autonomista che pesca alcune anime belle del Pdl e che ha come suo segretario regionale l’ex deputato all’Ars Angelo Paffumi. Proprio Paffumi ha chiamato Fratello a rientrare nell’agone politico (da dove in realtà Fratello non si è mai allontanato, perché subito dopo la condanna si era fatto un partito tutto suo,”I moderati”).
Fratello è il vice di Paffumi ed ha delineato in più di una occasione il percorso politico che intende seguire «Noi Sud». Ha infatti ribadito che il movimento nasce con l'intento di difendere «un territorio martoriato da troppo tempo». Il movimento di Paffumi e Fratello è ancorato allo schieramento di centrodestra ed a Roma ha dato la sua fiducia al governo del premier Silvio Berlusconi. L'obiettivo di «Noi Sud» è di entrare anche negli enti locali.
A Marsala responsabili del movimento sono Guglielmo Anastasi, Ignazio Genna e Raffaele Alagna. Il primo dei tre ha fatto parte di Forza Italia e del Pdl ed è stato per qualche tempo assessore nella Giunta del presidente Mimmo Turano.
Secondo i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, Fratello, ha mantenuto «il costante contatto con i vertici della cosca mafiosa di Marsala, nella persona del reggente Natale Bonafede, nonché con altri esponenti di spicco di Cosa nostra». Il deputato regionale, secondo gli investigatori avrebbe promesso «di adoperarsi presso organismi amministrativi al fine di conseguire le agevolazioni bancarie e i finanziamenti regionali previsti da Agenda 2000, impegnandosi in favore degli affiliati alla famiglia mafiosa di Marsala al fine di assicurare posti di lavoro in favore di loro parenti e favorire soggetti appositamente individuati nell´aggiudicazione di appalti pubblici». Lo scopo di Fratello, sostengono gli inquirenti, era di convogliare una quantità di preferenze elettorali per sostenere la propria candidatura nella lista del Ccd alle elezioni per il rinnovo dell´Assemblea regionale del 2001.
A Luglio del 2010 Norino Fratello è stato “riabilitato” (in anticipo, sui cinque anni previsti dalla legge). Forse è anche per questo che ha deciso non solo di fare politica, ma di partecipare con la sua cooperativa, “Letizia” alla trattativa privata di qualche giorno fa per l’affidamento del servizio scuolabus a Marsala fino a Luglio 2011. Gara vinta, per un importo di poco inferiore al milione di euro, in consorzio con l’azienda “Mothia Line” di Marsala.
Anche con il Comune di Marsala Fratello ha chiuso i suoi conti. Li ha pagati pure poco: 2065,83 euro. E’ il risarcimento offerto da Fratello all’Amministrazione Comunale di Marsala, e subito accettato dalla Giunta Carini per aver concorso nella turbativa d’asta di Villa Genna.
Perché Fratello ha calcolato il suo “rimborso” al Comune in questa cifra? Semplice, ha fatto la differenza tra quanto avrebbe pagato la ditta che voleva in gestione Villa Genna (Giovanni De Vita, che poi fu “costretto” a ritirare l’offerta: 40 milioni di vecchie lire ) e quella che poi grazie al patto criminale vinse la gestione (un associazione di imprese che propose 36 milioni di lire).
Alla fine, dunque, si può manipolare una gara ed essere riabilitati, e pulirsi la coscienza con due mila euro, quattro milioni delle vecchie lire.
Non solo, si può manipolare una gara con il Comune di Marsala e poi tornare a fare affari con il Comune.
Ma d’altronde, c’è da difendere un territorio martoriato….