Appena 4 giorni prima i Carabinieri avevano notificato ad A.H. un’ordinanza del G.I.P. di Marsala che, in attesa di processo, gli imponeva il divieto assoluto di “COMUNICAZIONE E DI AVVICINAMENTO AI LUOGHI FREQUENTATI DALLA VITTIMA FINO A 150 METRI”; essendo lo stesso già gravemente indiziato del reato di stalking in danno della ex fidanzata: una ragazza italiana di 31 anni che lavora come commessa in un negozio di Mazara del Vallo.
La vittima, dopo essere stata perseguitata per alcuni mesi con continue telefonate ed sms molesti nonché pedinamenti, minacce e percosse inflittegli dallo slavo allo scopo si indurla a riprendere la relazione sentimentale con lui, aveva deciso di denunciarlo ai Carabinieri.
Nondimeno, il provvedimento cautelare adottato dal G.I.P. conseguito alla denuncia non è bastato a far ravvedere l’indagato, che non ne ha rispettato i termini continuando, anzi, con pervicacia, la condotta di stalking, che aveva oramai ingenerato il terrore nella vittima, tanto da costringerla a cambiare le proprie abitudini di vita per evitare gli spiacevoli incontri con il suo ex.
È stato proprio durante un servizio di osservazione finalizzato a controllare se lo slavo si fosse adeguato alla misura imposta dall’A.G., che i Carabinieri lo hanno sorpreso, imperterrito, sotto l’abitazione della sua ex fidanzata, a suonare ripetutamente il clacson per convincerla ad uscire.
Una volta bloccato e condotto in caserma i militari hanno acquisito ed analizzato il suo cellulare, che conteneva ancora un’ulteriore prova dello stalking: decine di telefonate ed sms molesti e minacciosi inoltrati alla ragazza.
In attesa di essere giudicato l’arrestato, su disposizione della Procura della Repubblica di Marsala, è stato ora sottoposto al regime degli arresti domiciliari.