Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore marsalese indirizzata al sindaco di Marsala e agli assessori al Patrimonio, alla Legalità e alle Finanze, sulla lotta all'evasione dei tributi a Marsala.
Qualche giorno fa sono rimasto esterrefatto nel leggere un articolo di Tp24 riguardante l'inusuale campagna avviata dalla Giunta guidata dal Sindaco di Castelvetrano, Giovanni Lentini, e dal suo Assessore ai Tributi, Antonino Barresi, per recuperare ben 52 milioni di euro di tributi evasi dai contribuenti castelvetranesi, tra cui anche diversi dipendenti del medesimo Ente.
In un'epoca in cui i contributi dello Stato e della Regione sono ridotti all'osso, è sicuramente da lodare l'Amministrazione comunale di Castelvetrano che, pur correndo il serio rischio di divenire "impopolare" e di perdere "consensi", ha avuto il coraggio di intraprendere un'azione di legalità, ossia di contrastare l'evasione tributaria, come recentemente pubblicizzato dal MEF sulle reti nazionali.
Da marsalese, mi piacerebbe leggere, a tal proposito, un articolo riguardante le attività poste in essere anche dal Comune di Marsala, finalizzate al contrasto dell'evasione tributaria locale. Faccio un semplice calcolo: se a Castelvetrano, con circa 30.000 abitanti, l'evasione ammonta a 52 milioni di euro, a Marsala, che conta circa 80.000 abitanti, la lotta all'evasione tributaria (mancata dichiarazione della TARI, IMU per le seconde case spesso registrate come "residenza" di figli o coniugi pur rimanendo nel nucleo familiare, tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche, ecc.) potrebbe portare a entrate ben oltre i 100 milioni di euro.
Purtroppo, ricordo ancora un articolo del 14 settembre scorso in cui si riportava come "Anni di inazione, di sonno degli uffici, l'ufficio Tributi del Comune di Marsala, hanno avuto come conseguenza un clamoroso mancato incasso (oltre un milione di euro) sul fronte della tassa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti", come dichiarato dal Giudice Mauro Cantone della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani nel giudizio sullo stato passivo della gestione del patrimonio confiscato al noto Michele Licata.
E non solo! Considerato che è terminato il periodo delle "vacche grasse", è doveroso per l'Amministrazione comunale cercare di incamerare tutte le entrate possibili. Per questo, da semplice cittadino, vorrei segnalare un'altra potenziale attività di recupero risorse che potrebbe essere stata omessa dal Comune di Marsala.
Poiché è principio generale, in materia di amministrazione del patrimonio e di contabilità pubblica, che il patrimonio pubblico debba essere gestito nel modo più vantaggioso per l’amministrazione proprietaria, mi piacerebbe sapere se il Comune di Marsala abbia mai richiesto, nelle forme di legge, l'indennità di occupazione alle decine (forse centinaia) di "possessori" di immobili abusivi acquisiti al patrimonio comunale ex art. 31 del D.P.R. 380/2001 e asserviti da utenze elettriche (a comprova dell'effettivo utilizzo).
Capisco che anche in questo caso si cammini su un terreno piuttosto scivoloso, percorso solo da pochi enti, come ad esempio il Comune di Erice. Tuttavia, la Giustizia amministrativa ha più volte ribadito il dovere degli amministratori di pretendere l'indennità per l'occupazione, seppur abusiva, degli immobili acquisiti al patrimonio comunale, come evidenziato dalla Corte dei Conti - Sez. Giurisdizionale per la Puglia con Sentenza n. 578/2001/EL, che condannò Assessori e dirigenti del Comune di Bari, e dalla Sez. Giurisdizionale per la Sicilia con Sentenza n. 212/2019/EL, che trattò questo tema coinvolgendo Amministratori e Dirigenti del Comune di Casteldaccia.
Spero, quindi, che anche l'Amministrazione comunale di Marsala, al pari di quella castelvetranese, si attivi per recuperare quei milioni di euro che potrebbero essere reinvestiti al meglio nella nostra città.
Questo, se da un lato potrebbe infastidire quella parte di contribuenti evasori e morosi (che però beneficiano degli stessi servizi di chi paga i tributi), dall'altro potrebbe gratificare i numerosi cittadini che, puntualmente, versano i tributi nelle casse comunali. Inoltre, credo che, qualora venisse richiesto il pagamento per l'occupazione abusiva degli immobili acquisiti al patrimonio comunale (molti dei quali, verosimilmente, affittati a turisti come case vacanza o B&B), si renderebbe finalmente giustizia a chi ha visto la propria abitazione demolita per abusi edilizi.
Lettera Firmata