Mazara lavare via i tuoi malanni. Li vedo poi quei pizzini tuoi, volare, liberi come gabbiani, al Porto Nuovo. E vedo ancora il tuo sguardo preoccupato leggere queste parole. SAPPI CHE IO TI VEDO". E' la parte finale di una lettera molto strana, firmata UNO, NESSUNO e CENTOMILA, e inviate alle principali redazioni locali poco prima di Natale. Il Matteo citato è Messina Denaro, naturalmente. La lettera contiene riferimenti precisi e circostanziati a piccoli e grandi misfatti della politica mazarese e belicina, e ha già fatto litigare sia in consiglio comunale a Mazara che in consiglio provinciale. Ma è sicuramente più interessante quest'ultima parte, dove l'anonimo da del tu al boss di Cosa nostra, dando alcuni misteriosi indizi su dove possa essere. Al di là della cripticità di un'espressione come "gommone a forma di pane" la lettera, che dimostra una buona conoscenza della realtà locale, conferma ancora una volta che la latitanza di Matteo Messina Denaro è tutta qui nel territorio, in particolare a Mazara del Vallo, dove Messina Denaro avrebbe il suo covo. La lettera inoltre conferma un altro sospetto degli investigatori: Messina Denaro non è in buone condizioni di salute (probabilmente soffre di insulina) e ha bisogno di cure periodiche. Ciò non impedisce comunqua al capo della mafia siciliana di fare affari grazie al sistema dei pizzini che hanno - a quanto racconta l'anonimo - al porto nuovo di Mazara una delle centrali di smistamento.
La prima parte della lettera è dedicata a tutti gli affari dei grandi nomi della politica mazarese. A loro, secondo l'anonimo, Matteo Messina Denaro farebbe da garante. Al di là dei singoli episodi, tutto ciò lascia intuire ancora una volta quanto pesante sia il condizionamento della mafia nel nostro territorio.
Diverse invece sono le rivelazioni del settimanale "S", che riporta testimonianze più varie su Messina Denaro. C’è chi lo ha visto seduto al tavolo di un ristorante irlandese. Chi passeggiare in un boulevard francese. Chi in una strada inglese. Altri giurano di averlo riconosciuto tra i passanti di un’affollata via nel Nord Italia. Matteo Messina Denaro negli ultimi mesi è stato avvistato in mezza Europa, Italia compresa. La taglia sul latitante di Castelvetrano dà i primi frutti: sono tantissimi quelli che hanno raccontato di averlo visto. In Italia, ma anche in mezza Europa.
Scrie la redazione di "S": "Le segnalazioni finite sul tavolo del pool investigativo che coordina la caccia al latitante di Castelvetrano sono tantissime e combaciano con la storia del personaggio. Nei mesi scorsi, infatti, una fonte riservatissima ne ha raccontato la trasferta, datata 2003, in terra venezuelana dove è sbarcato all’aeroporto di Catia La Mar, cittadina a venti chilometri da Caracas. La fonte confidenziale, non un boss ma uno che si muove negli ambienti mafiosi, ha saputo dei viaggi del capomafia a Bogotà e Caracas, con due voli partiti da Parigi e Amsterdam. Ad accompagnarlo in Venezuela c’era un’affascinante donna. I suoi tratti somatici e l’accento delle pochissime parole proferite escludono, con certezza, che si tratti di una donna italiana. La fonte ha riferito di un pranzo al ristorante Villa Etrusca di Valencia, terza città più grande del Venezuela. Al tavolo di Matteo Messina Denaro erano seduti Francesco Termine e Vincenzo Spezia, uomini del narcotraffico che sarebbero stati successivamente arrestati.
Al momento le piste che danno Messina Denaro all’estero sono state scartate. Gli investigatori, infatti, seguono con più attenzione la traccia italiana: è seguendo la via degli affari che i pubblici ministeri contano di arrivare fino al latitante di Castelvetrano, che pur delegando parte del business a uomini fidati mantiene la regia in prima persona. Alcuni di questi affari avrebbero aperto la pista investigativa del Nord Italia. Su questo fronte, però, le vicende sono top secret. Bocche cucite, da qui la deduzione che ci sia qualcosa di più di una semplice segnalazione sul conto di “Diabolik”.