permanenza temporanea per fronteggiare l'emergenza, «perché siamo in presenza di un'intera nazione, la Tunisia, che sta fuggendo verso Lampedusa». Sull'isola sono ora presenti 2.700 migranti.
PONTE AEREO - Bisogna anche riavviare quanto prima il ponte aereo per il trasferimento dei clandestini, spiega il sindaco, ed è necessario trasportare altrove i migranti perché «nell'agosto 2008 il Centro di accoglienza collassò quando nell'isola c'erano soltanto 2mila clandestini». «Ad aggravare la situazione - ha aggiunto - c'è la protesta di pescatori contro il caro-gasolio: si trovano all'imboccatura del porto e ci potrebbero essere problemi per la partenza del traghetto per Porto Empedocle, carico di immigrati». Il sindaco ha infine chiesto a Maroni l'invio di un contingente di almeno 100 carabinieri per eventuali problemi di ordine pubblico. I 2.700 clandestini sono in parte (1.300) ospitati in varie strutture e gli altri 1.400 «sotto il sole, al campo sportivo».
MILLE SBARCHI - Da mezzanotte alle 9 del mattino di domenica 977 persone sono sbarcate sull'isola a bordo di diverse «carrette del mare», come ha riferito il comandante della locale Capitaneria di porto Antonio Morana. Il mare calmo e il sole favoriscono la traversata dalle coste africane. Sulla banchina del molo Favaloro, sono centinaia gli immigrati che stazionano in attesa di essere comportati in diverse strutture di accoglienza per poi, come avvenuto in questi giorni, essere trasferiti altrove via aereo o nave. Sabato sera una delle imbarcazioni è affondata subito dopo le operazioni di trasbordo dei cento immigrati che trasportava su una motovedetta della guardia costiera. In totale gli sbarchi hanno superato quota cinquemila.
TRE VOLI - Almeno tre i voli in programma domenica. Finora, però, nessun aereo è partito e il traghetto per Porto Empedocle è fermo in porto. Nei giorni scorsi il ponte aereo e marittimo aveva avuto ritmi serrati, ma i centri di accoglienza italiani dove sono stati condotti i tunisini si sono presto riempiti. A Lampedusa il problema resta quello di trovare un luogo dove alloggiare i tantissimi migranti sistemati nel campo sportivo e negli uffici dell'Area marina protetta. Il tempo è buono, fa caldo, ma la notte fa freddo e il rischio è che molti debbano dormire all'addiaccio.
LO STATO D'EMERGENZA - Sabato il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza umanitaria e sera il ministro Maroni ha nominato il prefetto di Palermo Giuseppe Caruso commissario straordinario per l'emergenza immigrati a Lampedusa. Tra i nodi da risolvere c'è quello della sistemazione delle migliaia di profughi sbarcati nei giorni scorsi. I posti nei centri d'accoglienza di Bari, Crotone e Caltanissetta sono quasi esauriti e l'ondata migratoria non pare destinata ad arrestarsi. Tra le soluzioni adottate per far fronte all'emergenza, l'istallazione di una tendopoli in provincia di Siracusa, realizzata dalla Croce Rossa Italiana. Finora il governo ha insistito sulla chiusura del Centro di permanenza temporanea, ma la decisione potrebbe cambiare a breve.
ANCHE TRE DONNE - Tra gli immigrati sbarcati nelle ultime ore, tutti provenienti dalla Tunisia, anche tre donne. «Per noi è diventato impossibile vivere là: ci sono violenze, rapimenti e non si capisce più chi comanda. Il Paese è allo sbando», ha detto una di loro, spiegando di essere partita la sera prima. Tutte hanno affermato di voler raggiungere la Francia dove si trovano dei loro parenti. Le tre donne facevano parte degli oltre 100 extracomunitari che sono stati salvati domenica notte da una motovedetta della Guardia Costiera, circa 17 miglia a largo di Lampedusa: si trovavano su un barcone in difficoltà, che imbarcava acqua, e che è affondato subito dopo che gli stranieri erano stati trasbordati sulle unità della Capitaneria di porto.