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24/02/2011 05:40:52

Gazebo di Porta Nuova adesso il Comune di Marsala ci ripensa

Tuttavia l’Amministrazione Comunale di Marsala, una volta intervenuta la confisca, non ha intenzione di rimontarlo da un’altra parte. Si era parlato di un suo utilizzo per aiutare i locali della mensa dei poveri a Marsala, nella foresteria dello Stadio. Così si era espresso anche l’assessore Rubbino. La struttura dello stadio è già infatti al completo. E la Fondazione San Vito, che la gestisce, aveva chiesto di poter utilizzare il gazebo sia per ospitare le persone sia come "sala d'attesa" per coloro che purtroppo sono costretti ad aspettare fuori nell'attesa che venga servito loro il pasto.  Ma il Sindaco Renzo Carini ci ha ripensato: il gazebo verrà smontato e venduto ad un ferrovecchio.
Di recente anche Libera è intervenuta per chiedere la rimozione del gazebo, sulla scorta di quanto da tempo denunciamo, per “restituire alla comunità Piazza della Vittoria”. A Porta Nuova, tra l'altro, il Comune di Marsala sta realizzando nuovi lavori che - assieme a quelli nel Parco archeologico - dovrebbero finalmente rivalorizzare l'intera area di Capo Boeo, da sempre punto di grande flusso turistico.La delibera per la revoca della concessione del suolo pubblico a Carlo “Cola” Licari, titolare del Bar Moderno, è del 4 Febbraio scorso. Licari occupava quello spazio dal 1994,mentre qualche anno più tardi aveva costruito questo gazebo in vetro e ferro, poi sanato il 30 Giugno del 2003.
Secondo il presidio Marsalese di Libera questa struttura ha rappresentato per anni una ferita per l’immagine della città da parte di una famiglia strettamente legata a Cosa Nostra, con la complicità degli enti che avrebbero dovuto tutelare il decoro dell’area. A partire dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali, che a nostro avviso, avrebbe dovuto far sentire la sua voce, in omaggio ad una delle funzioni che il suo statuto peraltro prevede: la tutela paesaggistica. Non v’è dubbio infatti che il gazebo in questione sia assolutamente distante dall’identità della piazza. Stupisce quindi che un ente tradizionalmente così attento alle bellezze artistiche e ambientali che il nostro meraviglioso territorio comprende non abbia preso una posizione pubblica sull’argomento”.
Il gazebo è stato posto sotto sequestro giudiziario dopo la condanna in appello del proprietario del Bar Moderno, Carlo “Cola Licari” a seguito dell’operazione antimafia “Black Out” del 10 Maggio 2007. Per lui 8 anni ed un mese di carcere.