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28/02/2011 09:48:00

Il Vescovo di Mazara, Mogavero: "Accogliere gli immigrati"

perdere, se non vogliamo tradire il Vangelo". Lo ha detto il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, durante l'omelia pronunciata nella Cattedrale di Agrigento durante le celebrazioni per San Gerlando, il patrono di Agrigento. Monsignor Mogavero è stato invitato dall'arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro proprio per raccontare la sua esperienza di Mazara del Vallo, la città siciliana dove si registra la maggiore la presenza di nordafricani.

E mons. Mogavero ha risposto all'invito citando la Conferenza episcopale italiana: "Molto spesso proprio il Sud è il primo approdo della speranza per migliaia di immigrati e costituisce il laboratorio ecclesiale in cui si tenta, dopo aver assicurato accoglienza, soccorso e ospitalità, un discernimento cristiano, un percorso di giustizia e promozione umana e un incontro con le religioni professate dagli immigrati e dai profughi".

"Il fenomeno che in queste ultime settimane sta conoscendo fasi drammatiche, soprattutto nella nostra Isola di Lampedusa - ha detto invece l'arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro interessa il nostro territorio da diversi decenni. Con i mezzi a nostra disposizione abbiamo provato ad accogliere questi nostri fratelli; qualche volta li abbiamo isolati dentro zone non più abitate delle nostre città, altre li abbiamo semplicemente tollerati. La nostra diocesi e quella di Mazara, le diocesi che si affacciano sul Mediterraneo, sono ormai chiamate a confrontarsi con quanto accade a pochi chilometri di distanza. Il Mediterraneo non è più mare che divide ma è porta che consente il passaggio e l'ingresso e, come tale, è opportunità che unisce. E noi come cristiani - ha aggiunto Montenegro - non possiamo certo stare a guardare. Dio ci sta parlando, Dio sta bussando alle nostre porte, ci sta facendo toccare con mano le miserie del terzo mondo per le quali tante volte abbiamo pregato. Adesso è il nostro territorio ad essere interessato ad una missione che passa attraverso l'accoglienza, il dialogo, l'integrazione, la capacità di scoprirli fratelli".