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28/02/2011 05:08:56

Altri 250.000 euro dal Comune di Marsala per gli scavi al parco archeologico

“Dovrebbe essere compito della Soprintendenza e della Regione Siciliana affrontare questo tipo di impegno – ha dichiarato il Sindaco – ma ormai è solo il Comune di Marsala che si sobbarca iniziative scientifiche sul parco archeologico”. Il Comune ha in corso già una campagna di scavo, che è costata alle casse comunali 500.000 euro e che ha portato alla luce il Decumano Massimo. “Porteremo alla fruizione dei marsalesi il viale centrale di Porta Nuova – ha detto il Sindaco – e i marsalesi potranno ammirare le importanti scoperte fatte grazie al nostro impegno”. Tra le cose più importanti venute fuori, le terme di Lilybeo. L’intervento nuovo del Comune di Marsala sarà, per quest’altra volta, di 250.000 euro.
La campagna di scavi archeologici si dovrebbe effettuare nel settore meridionale del Capo Boeo. Gli scavi si apriranno in corrispondenza di una domus già indagata parzialmente da Lina Di Stefano negli anni 70’ del Novecento. Questa abitazione conserva un pregevolissimo mosaico con scena di venatio (caccia a cavallo), di cui era stato scoperto solo un pezzettino. Data la straordinaria importanza del mosaico è ormai giunto il momento di riportare alla luce per intero questa casa che doveva certamente appartenere a un personaggio di prestigio dell’antica Lilibeo.


Il Comune dunque investe sul Parco Archeologico, in attesa che questo entri definitivamente in funzione. In questo senso, qualcosa si muove, perché da un po’ di mesi, il 15 settembre è nato proprio il servizio “Parco Archeologico di Marsala” diretto da Maria Luisa Famà, che è intervenuta più volte sulle pagine di www.marsala.it per raccontare cosa sta succedendo nel cuore di Marsala: “ A parte il personale di custodia del Baglio Anselmi, sede istituzionale del Parco, fino al 20 ottobre negli uffici del neonato Parco archeologico lavoravamo solo in tre: io, l’arch. Vito Vaiarello e l’arch. Caterina Mione, provenienti dalla Soprintendenza di Trapani. Solo tre persone, dunque, per avviare i motori di un parco da creare praticamente ex novo.
Poi è arrivata a darci manforte un’altra archeologa, la valente collega Maria Grazia Griffo Alabiso. Un mese dopo, il 20 dicembre, sono stati assegnati al Parco altri nove colleghi, e ad oggi, con l’ingresso di un’altra persona siamo giunti a dieci.
Abbiamo operato sin da subito per migliorare la fruizione dell’area di Capo Boeo e dei siti archeologici urbani. Effettuata una prima pulitura dei mosaici, che erano del tutto coperti dalla polvere e scarsamente visibili (cui seguirà a breve un intervento di restauro), è stata aperta al pubblico con regolarità la domus romana di capo Boeo, la cui visita arricchisce il percorso espositivo per i fruitori del Museo, e non solo per le Scuole, alle quali viene anche offerta, su prenotazione, la visita guidata.
E’ stata finalmente regolamentata la visita all’Ipogeo di Crispia Salvia, fruibile ogni sabato dalle 9.00 alle 13.00, previa prenotazione. Le visite non possono superare un limite massimo di 5-6 persone per volta, ai fini della salvaguardia e della tutela del monumento. Nel contempo è stato inoltrato all’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana un progetto per la climatizzazione ed il restauro della tomba per garantirne la conservazione in modo adeguato e sicuro. Si è evidenziata l’estrema urgenza di restaurare le tombe bizantine del Decumano massimo e tal fine è stata richiesta e ottenuta la consulenza del Centro Regionale di Restauro.
Il Parco è un cantiere aperto non solo di scavo ma anche di opere rivolte alla valorizzazione dei beni archeologici, patrimonio di tutti, a partire dai marsalesi”.