presidente della commissione lavori pubblici e sorvegliato speciale. Con Pellerito sono processati anche altri alcamesi, Gaspare Baglio e Diego Melodia.
Pellerito, che è infermiere presso l’ospedale di Alcamo, è accusato di aver falsificato il referto di un operaio di un’azienda vicina a Cosa nostra che aveva avuto un incidente sul lavoro. Il referto invece attestò che le ferite erano causate da un incidente automobilistico.
Nell’ultima udienza è stata rigettata la richiesta della difesa di ulteriori accertamenti.
Il 10 Marzo, secondo il calendario del processo, sarà la volta dei difensori per la loro arringa. Il consigliere provinciale Pellerito ha sempre respinto ogni addebito, e la sua difesa è stata improntata nella messa in discussione della tenuta dell’archivio cartaceo dell’ospedale di Alcamo, e sulla facilità di cancellazione o modificazione dei referti.
Sentito dai giudici durante un’udienza del processo, Pellerito ha fornito la sua versione dei fatti: “Io sono infermiere. Per circa undici anni ho lavorato presso il pronto soccorso dell’ospedale di Alcamo. Un giorno sono stato contattato dall’imprenditore Liborio Pirrone. Mi ha mostrato un referto medico dicendomi che andava modificato perché c’era un errore. Non mi sono stupito. Capita spesso che i pazienti, al momento del ricovero, dichiarano una cosa e poi ci ripensano e chiedono di indicarne un’altra. Il medico non è un poliziotto. L’importante è che venga indicato nel nuovo referto il numero del precedente. Quando mi sono accorto che il nome nel documento non era quello di Liborio Pirrone gli ho detto che doveva esserci il diretto interessato e lui ha fatto arrivare il suo operaio. Li ho accompagnati dal dottore Arcangelo Calandra e non so altro”.
Nello stesso processo Gaspare Baglio è invece accusato di intestazione fittizia dei beni di Pirrone. Anche lui professa la sua innocenza: “Liborio Pirrone mi ha chiesto se volevo lavorare. Mi ero appena sposato ed avevo bisogno di soldi. Ho quindi subito accettato la sua proposta. Mi ha fatto firmare dei documenti ma non mi sono insospettito. Quando però mi ha detto che ero il nuovo amministratore della sua impresa ho deciso immediatamente di andarmene. Per un incarico del genere bisogna avere studiato. Io ho soltanto la quinta elementare”.
Nella stessa operazione di polizia che ha coinvolto Pellerito e ci sono altri imputati che hanno scelto il rito abbreviato e per i quali la sentenza è stata emessa quasi un anno fa. Dieci anni di reclusione per associazione mafiosa è la condanna inflitta dal Gup di Palermo a Liborio Pirrone. Con Pirrone il Gup ha condannato altri 6 imputati, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni e falso in atto pubblico: Ignazio Melodia, alias ‘testa d’aceddù (3 anni), Giorgio e Stefano Regina (rispettivamente a 8 anni e 8 mesi, a 9 anni e 4 mesi), Vito Amato (4 anni), Francesca Adamo (un anno e 8 mesi), Arcangelo Calandra (1 anno e 4 mesi). Assolta, invece, Paola Urso.