nomine dei dirigenti generali esterni all’amministrazione regionale. L’abuso d’ufficio riguarda per due nomine in particolare, quella di Romeo Palma (all’ufficio legislativo e legale) e quella di Maurizio Guizzardi (alla sanità)
L’inchiesta è condotta dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Maria Forti, che fanno parte del pool ”reati contro la pubblica amministrazione”In Procura è stato ascoltato come persona informata sui fatti il professore Giovanni Pitruzzella: al costituzionalista la giunta Lombardo aveva chiesto un parere su nove nomine di dirigenti regionali esterni. Era il maggio dell’anno scorso.
Il verdetto fu netto: ”Bisogna revocare gli incarichi dei dirigenti esterni”. E anche il segretario generale Enzo Emanuele e il capo del Personale Giovanni Bologna, erano della stessa idea. Venivano sottolineati diversi vizi nelle procedure di designazione dei manager esterni: anzitutto la mancata ricerca fra gli oltre duemila dirigenti interni di professionalità di uguale valore, cosi’ come prevede la legge Brunetta. Alla fine il governo aveva confermato il contratto di dirigente esterno solo a Guizzardi e Palma, poi anche a Salvatore Barbagallo (all’Agricoltura) e a Gian Maria Sparma (alla Pesca).
”Io indagato per abuso d’ufficio? E’ bene che certe cose si sappiano solo ed esclusivamente dalla stampa, comunque si tratterebbe di un abuso a servizio e a favore della Sicilia”. Così il governatore, Raffaele Lombardo, ha risposto ai giornalisti sull’inchiesta della Procura di Palermo che lo vede indagato, assieme all’assessore alla Salute Massimo Russo, per abuso d’ufficio per la nomina di due dirigenti esterni alla Regione Ai giornalisti Lombardo ha spiegato di non avere ricevuto alcun avviso di garanzia. ”E’ giusto che ci sia una indagine sulla scelta di alcuni dirigenti esterni – ha aggiunto il presidente della Regione – uno è Romeo Palma, magistrato della Corte dei Conti, l’altro è Maurizio Guizzardi, un alto dirigente della sanità pubblica, tra i protagonisti della svolta che ha segnato traguardi inimmaginabili”. ”Ai magistrati – ha proseguito – chiederemo di essere sentiti per dire le nostre ragioni, ma siamo sicuri che questa vicenda si concluderà con il riconoscimento che abbiamo perseguito l’interesse pubblico e della Regione”.