Dobbiamo cominciare a chiedere a voce alta di chi sia la responsabilità ed interrogarci appunto su chi è stato: e allora chi è stato ad amministrare fino ad oggi i Beni Culturali della nostra città? Chi è stato ad offendere le evidenze archeologiche presenti nell'attuale tessuto urbano? Chi fino ad oggi si è assunto gli onori nelle varie occasioni senza mettersi sulle spalle anche gli oneri? Facciamo un giro per la città, cominciando da via Garraffa dove scavi hanno messo in luce alcune fasi edilizie tra le quali si osserva la tipica tecnica a telaio, ovvero con ortostati verticali alternati a pietrame minuto, comune in tutto il mondo punico, accanto alla quale la facies contemporanea è ampiamente attestata dalla spazzatura, incontestabile evidenza della mediocrità di chi dovrebbe assicurarne la conservazione. Raggiungiamo poi Via delle Ninfe, dove un cartello indica l'esistenza di una insula, la cui vita dovrebbe essere contenuta tra i II a.C. ed il II d.C.; nessun altro cartello, niente.. con una datazione cosi ampia è difficile sbagliare! Bisognerebbe spiegare forse ad un eventuale curioso come si arriva a tale indicazione cronologica, mettendo tutto su un bel pannello didattico a prova di intemperie, ma purtroppo questo oggi appare futuristico nella nostra città.
La medesima sensazione di sofferenza si prova andando a constatare l'ampio strato di degrado che soffoca ogni altra area archeologica dalla quale Marsala potrebbe invece trarre dignità di città turistica.
Chi conosce la chiesa di S. Maria della Grotta? Si trova nei pressi dello stadio, a ridosso del cimitero. Una antichissima chiesa del XI secolo, che sorge dove insisteva un precedente impianto catacombale, letteralmente lasciata nel più totale abbandono, con il cancello aperto e circondata da spazzatura di ogni genere. Li però è stato messo un bel pannello didattico, stampato addirittura in quattro lingue, che però nessuno mai leggerà, al posto del quale, noi cittadini attenti, dovremmo piazzare un cartello raffigurante un bel somaro, dedicato a chi è delegato di tutelare tutto ciò.
Chi è stato? Di chi è la colpa? A chi dovremmo chiedere i danni per una immagine della città lontana dagli standard che altre realtà con molte meno potenzialità della nostra esprimono?
Incalziamo quindi gli amministratori ed i funzionari preposti a compiti semplici che dovrebbero costituire la basa della loro professionalità ai quali purtroppo soventemente per impreparazione o per indolenza non adempiono.
Dott. Davide Del Puglia, archeologo